La forte accelerazione dell’attività su Npl e Utp per illimity nel primo trimestre 2022 avrà ulteriore impulso nei prossimi mesi grazie all’acquisizione di Arec (acronimo di Aurora Recovery Capital), uno dei principali servicer di crediti distressed secured di origine immobiliare, di grossa taglia (si veda qui il comunicato stampa). Non sono mancate ieri le novità importanti nel corso della presentazione dei dati del primo trimestre 2022 della challenger bank quotata a Piazza Affari e guidata da Corrado Passera (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione)
La divisione Distressed credit ha infatti investito nei primi tre mesi dell’anno circa 122 milioni di euro in non performing exposures, che non solo rappresenta una crescita di circa il 160% rispetto al primo trimestre del 2021, ma corrisponde anche a più del 40% degli investimenti complessivi effettuati nell’intero 2021. I nuovi investimenti sono stati trainati dai segmenti di mercato a elevata specializzazione quali i claim relativi a riserve tecniche da appalti (Public Procurement Claims o PPC) e il segmento Real Estate. Il business sui PPC ha ricevuto forte impulso alla fine di marzo dall’acquisto e rifinanziamento da parte di illimity di 1,8 miliardi di euro lordi di contenziosi relativi a riserve di appalto su lavori pubblici da Apollo Global Management (si veda altro articolo di BeBeez), colosso Usa degli investimenti alternativi che ha dato un importante contributo anche sul versante immobiliare grazie alla partnership con illimity finalizzata a investire fino a 500 milioni di euro in crediti deteriorati single name di natura immobiliare in Italia. La partnership era stata stretta nel giugno del 2021 (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto al senior financing, Le nuove operazioni del comparto Senior Financing registrano un forte slancio nel primo trimestre 2022 e, con un valore di circa 57 milioni di euro di crediti erogati, risultano essere quasi cinque volte l’erogato dello stesso trimestre del 2021 e più dell’80% dell’erogato complessivo del 2021. La performance del trimestre è da ascriversi soprattutto ai finanziamenti con sottostante claim
relativi a riserve tecniche da appalti, un segmento che contribuirà inoltre ad aumentare la redditività
media del comparto.
In totale il portafoglio crediti netti verso la clientela della Divisione Distressed Credit si è attestato a circa 1,34 miliardi di euro, in crescita di circa il 6% rispetto agli 1,25 miliardi del dicembre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez) e del 4% rispetto al valore di fine marzo 2021. Una crescita lenta dovuta, nonostante l’intensa attività di investimento, al foerte flusso di recuperi per cassa, che nel trimestre hanno toccato quota 164 milioni.
Anche l’attività di servicing , che si concentra in neprix , società del gruppo specializzata nella gestione di crediti deteriorati corporate, è in progresso, seppure moderato. Le masse gestite si sono attestate a fine marzo a circa 7 miliardi di euro in termini di valore nominale lordo dei crediti gestiti, con un progresso del 6% rispetto allo stesso trimestre del 2021 ma sensibilmente inferiore (-17%) rispetto al dato di fine anno, 8,5 miliardi di euro. La contrazione, riferiscono a BeBeez fonti interne al gruppo, è dovuta all’effetto combinato delle chiusure di posizioni e del passaggio nel corso del trimestre di un portafoglio di asset immobiliari ad Abilio, che il 5 aprile scorso ha lanciato Quimmo, piattaforma proptech di ultima generazione creata per coprire l’intero processo di compravendita (dalla pubblicazione degli annunci immobiliari ai servizi di agenzia) di immobili a garanzia di credit distressed sia nelle aste giudiziali sia sul mercato immobiliare libero. (si veda altro articolo di BeBeez).
Tuttavia, si diceva, il business del servicing è destinato ad accelerare notevolmente grazie all’acquisizione del 100% di Arec. Costituita nel 2015 dal gestore di npl immobiliari Finance Roma (40%), dall’investitore britannico in crediti real estate Gwm (40%) e dall’asset manager Usa Pimco (20% tramite il veicolo Oxalis Holding) è stata la prima azienda a lanciare nel 2016 una piattaforma di gestione degli Utp immobiliari. E’ specializzata nella gestione di portafogli secured large ticket di Utp ed Npl per conto di clienti istituzionali. Arec, insieme a Pimco e Gwm, nel giugno del 2019 aveva ottenuto da Unicredit il mandato di gestione e special servicing relativo al portafoglio di crediti unlikely to pay immobiliari da 2 miliardi di euro, battezzato Sandokan 2 (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione aveva fatto seguito al primo progetto Sandokan, annunciato a novembre 2015 e poi varato nel dicembre 2016 in relazione alla cartolarizzazione di un portafoglio da 1,3 miliardi di euro di Utp immobiliari e affidato già allora a Pimco, Gwm e Arec (si veda altro articolo di BeBeez). La cartolarizzazione era stata poi condotta nel corso del 2017 (si veda qui il bilancio 2017 di Unicredit, allegato 3). Inoltre a partire dal 2019 Arec ha sviluppato, in collaborazione con doValue (ex doBank), una piattaforma multioriginator per la gestione di crediti Utp garantiti da immobili, (operazione nota come Progetto Mosaico, si veda altro articolo di BeBeez).
Ad Arec illimity ha riconosciuto un enterprise value di circa 40 milioni di euro. L’operazione avverrà in cash per il 10% dell’importo. Il 90%, circa 36 milioni, avverrà tramite il conferimento della piattaforma di Arec a una newco, la quale poi sarà ceduta a illimity in cambio di circa 2.77 milioni di azioni ordinarie illimity di nuova emissione, al prezzo unitario di 13 euro, nel quadro di un aumento di capitale riservato agli attuali soci di Arec.
Dall’aggregazione tra neprix e Arec, una volta completato l’iter autorizzativo, nascerà un operatore completo leader nel servicing dei crediti distressed corporate, capace di massimizzare il valore delle varie tipologie di crediti distressed, a prescindere dalla loro dimensione, con particolare focus sul segmento dei crediti UTP. Il valore aggregato pro-forma a fine marzo 2022 degli asset in gestione di neprix, che si fonderà con Arec, è di 9,1 miliardi di euro lordi.di cui oltre 3 miliardi relativi a crediti UTP Corporate.
Comunque già adesso la divisione Distressed Credit, guidata da Andrea Clamer, è quella che fornisce il maggior contributo ai risultati economici consolidati, con un utile al lordo delle imposte di 30,4 milioni. Il Cost income ratio della Divisione al primo trimestre 2022 rimane eccellente e pari al 33%, sostanzialmente in linea con il primo trimestre del 2021 e l’intero esercizio 2021.
Collegata all’attività dell’area Distressed Credit è quella di illimity sgr, la società di gestione di fondi Utp guidata da Paola Tondelli, che nel primo trimestre 2022 illimity SGR ha registrato commissioni per circa 600 mila euro derivanti dal fondo illimity Credit & Corporate Turnaround, fondo ad apporto dedicato a investimenti in crediti classificati come UTP verso PMI con prospettive di risanamento e rilancio. Il fondo a fine dicembre ha raggiunto una raccolta complessiva di 280 milioni di euro, (ma l’hard cap è posto a 600 milioni). La nuova raccolta è il risultato dell’apporto di nuovi crediti, che sono stati conferiti sia dai quotisti del fondo, che hanno così ampliato la loro sottoscrizione, sia da due nuovi gruppi bancari, che hanno portato a 40 il numero delle aziende debitrici in portafoglio; e dall‘incremento di nuova finanza da investitori istituzionali che hanno visto nell’iniziativa un interessante opportunità di bilanciamento fra rischio e rendimento si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo che il fondo presenta alcune caratteristiche fortemente innovative rispetto ad altri fondi dedicati agli UTP corporate, tra cui la possibilità di acquisire e gestire linee di credito a breve termine pienamente operative e, mediante struttura di cartolarizzazione, la possibilità di acquisire crediti e contratti di leasing in continuità.
Nel frattempo la SGR continua nel percorso di crescita supportato dalla strutturazione di nuovi fondi di
investimento, tra cui un nuovo fondo di crediti ad apporto con sottostante immobiliare che sarà
lanciato nel corso dell’anno corrente. illimity SGR ha chiuso il primo trimestre 2022 con una perdita ante imposte di circa 300 mila euro.
Quanto all’area Growth credit, i crediti netti verso la clientela della Divisione risultano pari a circa 1.421 milioni di euro, in aumento del 64% rispetto al 31 marzo 2021 anche se in lieve diminuzione (circa l’1%) su base trimestrale, per effetto soprattutto della stagionalità del Factoring, che tende a concentrare i volumi a fine anno. Il turnover del factoring nel primo trimestre 2022 è comunque ammontato a circa 332 milioni di euro di turnover, circa il 67% in più rispetto al primo trimestre del 2021.
Negli altri segmenti di attiviità dell’area, il Cross–over & Acquisition Finance ha erogato nel primo trimestre 2022 nuovi crediti per circa 72 milioni di euro, +14% rispetto al primo trimestre 2021. Circa il 50% di tali nuovi volumi ha previsto il rilascio di garanzie pubbliche,strumento che consente alla banca di avere una elevata redditività sul capitale in ragione del basso profilo di rischio e del limitato assorbimento di capitale. Le nuove erogazioni effettuate nel mese di aprile 2022 si attestano a circa 7 milioni di euro, a cui si aggiungono circa 39 milioni di euro di crediti non erogati ma già deliberati. La pipeline per i prossimi
mesi, inclusi crediti già deliberati, è molto promettente e pari a circa 188 milioni di euro.
Nel frattempo il segmento Turnaround conferma la sua traiettoria di crescita anche nel primo trimestre 2022, con nuovi volumi di business per circa 80 milioni di euro, più di cinque volte quanto originato nello
stesso trimestre del 2021, di cui circa il 70% assistiti da garanzia pubblica. Lo slancio
di tale comparto è proseguito anche nel mese di aprile 2022, con generazione di nuovo business
per circa 66 milioni di euro, a cui si aggiungono circa 14 milioni di euro di crediti non ancora erogati
ma già deliberati. Anche la pipeline dei prossimi mesi, pari a circa 99 milioni di euro, conferma il
dinamismo registrato negli ultimi trimestri. Complessivamente circa il 60% dei volumi originati del Cross–over & Acquisition Finance e del Turnaround nel primo trimestre 2022 sono assistiti da garanzia pubblica. Da segnalare che l’area Growth Credit, guidata da Enrico Fagioli, ha ridotto il cost/income ratio dal 47% del primo trimestre 2021 al 33% dello stesso periodo di ques’anno, il che le ha consentito di generare un utile ante imposte di 9,7 milioni di euro.
Infine, nella divisione Direct Banking, la raccolta diretta da clientela a fine marzo 2022 è aumentata del 7% rispetto al dicembre 2021 toccando circa 2,8 miliardi di euro e in crescita del 16% su base annua. All’interno di questo aggregato, la raccolta di illimitybank.com è cresciuta del 5% su base trimestrale (e del 23% a/a) raggiungendo circa 1,4 miliardi di euro a fine marzo 2022. Ad aprile 2022, il numero di clienti
ha superato quota 57 mila, dei quali circa il 38% utilizza illimitybank.com come banca di riferimento con
un customer engagement di ben l’89%. La raccolta realizzata attraverso la partnership con Raisin , piattaforma pan–europea per la raccolta di depositi retail sul mercato tedesco, è aumentata del 23% rispetto al dicembre 2021, attestandosi a fine marzo 2022 a circa 565 milioni di euro e in crescita di circa il 15% rispetto all’anno precedente. Nei risultati della Divisione del primo trimestre 2022 sono inclusi 3,5 milioni di euro relativi all’accordo di licenza d’uso tra illimity e il Gruppo ION della piattaforma IT sviluppata
da illimity. La restante parte, rispetto alla componente di ricavo complessiva di 4,25 milioni di euro
contabilizzata nel trimestre, è connessa ad attività di manutenzione della piattaforma informatica e
pertanto contabilizzata nel segmento Corporate Centre. Ricordiamo che dal luglio dello scorso anno ION, provider globale di tecnologia al servizio del settore finanziario, fondato più di 20 anni fa dall’imprenditore italiano Andrea Pignataro , è entrato nel capitale di illimity con una quota del 7,3% tramite un aumento di capitale riservato per 57,5 milioni di euro, cui si aggiungerà un ulteriore 2,6% in caso di esercizio dei warrant, ma il management di illimity nel corso della presentzione ha confermnato ieri che “i warrant saranno esercitati” (si veda altro articolo di BeBeez).
Nell’area Direct Banking un ruolo importante è giocato dalla piattaforma fintech Hype, joint venture tra illimity e Fabrick – Gruppo Sella. A fine marzo 2022, HYPE contava 1,6 milioni di clienti, con una crescita nel primo trimestre di 28 mila utenti e di circa 160 mila rispetto a fine marzo 2021. Circa 21,2 milioni le transazioni processate nel primo trimestre 2022 (+31% rispetto a marzo 2021). Ricordiamo xhe il ceo di Hype, Antonio Valitutti, aveva dichiarato lo scorso settembre di puntare a 3 milioni di clienti nel 2025 e a raggiungere l’utile nel 2023. Solo che Hype ha chiuso il primo trimestre 2022 già facendo registrare il primo margine di contribuzione positivo dalla nascita, avvenuta nel 2015 in seno a Fabrick. Nel settembre 2020, illimity aveva annunciato l’operazione che l’avrebbe portata ad acquisire il 50% di Hype da Fabrick, che contestualmente sarebbe entrata nel capitale di illimity insieme al Gruppo Sella con una quota del 10% (si veda altro articolo di BeBeez e qui il comunicato stampa di conclusione dell’operazione).
Nel complesso il guppo ha chuso il trimestre con un risultato di gestione di 33,5 milioni di euro (+72% sullo stesso periodo del 2021, e un utile netto di 15,7 milioni (+25%). “Il 2022 è iniziato bene” ha dichiarato Passera a conclusione della presentazione, aggiungendo che “il meglio deve ancora arrivarer”. Questo non solo grazie al futuro contributo di Arec, ma anche perché “ci sarà un’importante crescita dei volumi in vendita di crediti deteriorati nei prossimi mesi, soprattutto degli Utp. Le moratorie anti Covid avevano infatti anestetizzato il mercato delle npe determinando una rarefazione dell’offerta. Adesso vediamo un movimento molto vivace sulle cessioni di utp da parte delle banche. Naturalmente si tratta di una buona opportunità per illimity” prevede Clamer, che tuttavia avverte “Va inoltre tenuto conto che il minore appetito per il rischio causato dalla situazione geopolitica sta riducendo il numero di investitori internazionali interessati alle npe italiane”.