Banca Monte dei Paschi di Siena ha ceduto crediti deteriorati per un totale di 917,5 milioni di euro in tre diverse operazioni che hanno visto come acquirenti Illimity Bank, che ha comprato inadempienze probabili per 343,6 milioni di euro; Intrum Holding srl (tramite il veicolo di cartolarizzazione Alicudi SPV srl), che ha acquisito sofferenze unsecured per 365,9 milioni; e AMCO che ha comprato sofferenze secured per 208 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). Nell’operazione, il Gruppo MPS è stato assistito dallo studio legale BonelliErede e da EY Advisory in qualità di advisor finanziario.
L’impatto dell’operazione è già incluso nei risultati al 30 giugno del gruppo MPS, ma il deconsolidamento del portafoglio avverrà nel quarto trimestre dell’anno e permetterà al gruppo di raggiungere un primo importante obiettivo del Piano Industriale 2022-2026, conseguendo un NPE Ratio lordo post cessione del 3,9% e netto del 2,2%. A fine giugno, infatti, includendo questa operazione il totale dei crediti deteriorati sul bilancio del gruppo MPS è sceso pro-forma del 25% dai 4 miliardi a fine marzo a 3,2 miliardi di euro (4,1 miliardi senza includere l’operazione), di cui 1,9 miliardi di UTP e 1,2 miliardi di sofferenze (si veda qui la presentazione dei risultati semestrali agli analisti).
Nel dettaglio, Intrum Italy, controllata al 51% dall’omonimo gruppo con sede a Stoccolma, principale servicer europeo di Npl, e per il restante 49% da Intesa Sanpaolo, ha acquisito un portafoglio di NPL da circa 365 milioni di euro lordi, costituito per l’80% da crediti verso piccole-medie imprese italiane e per il 20% da crediti verso privati (si veda qui il comunicato stampa). Nel dettaglio, il portafoglio è composto da circa 7mila posizioni, concentrate nel Nord e Centro Italia, ed è principalmente unsecured: i crediti non supportati da garanzie immobiliari rappresentano oltre l’80% del totale e si riferiscono nel 95% dei casi a clienti corporate. Le posizioni verranno gestite da Intrum Italy in qualità di servicer prevedendo anche strategie di gestione stragiudiziale, con un approccio sostenibile e piani di rientro studiati ad hoc per permettere alle imprese una sana ottimizzazione dei flussi di cassa, considerato anche l’attuale contesto macroeconomico. Davide Fiore, investments director di Intrum in Italia, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti di questa prima proficua collaborazione con Banca Monte dei Paschi di Siena. Il portafoglio NPL acquisito da MPS, consente a Intrum di dimostrare ancora una volta le proprie capacità nella gestione dei crediti, anche in situazioni complesse che richiedono un approccio flessibile e sostenibile verso clienti che attraversano situazioni di difficoltà dovute spesso all’attuale contesto macroeconomico”.
Quanto all’operazione con Illimity, il portafoglio è composto da posizioni prevalentemente secured (60%) e a larga maggioranza corporate (90%) (si veda qui il comunicato stampa). La banca quindi vede ora salire il totale dei crediti in gestione da parte di neprix (società del gruppo specializzata nella gestione di crediti deteriorati corporate secured) a 10,3 miliardi di euro lordi (sui conti semestrali presentati oggi, si veda altro articolo di BeBeez). Andrea Clamer, head of distressed credit division di illimity, ha dichiarato: “Siamo felici di aver siglato questa nuova operazione con MPS che ha per noi un’importante valenza strategica: illimity si conferma tra i player più attivi nel segmento UTP, ambito in cui intendiamo continuare a crescere grazie alla nostra solida expertise che si è ulteriormente rafforzata con la recente acquisizione di AREC. Continueremo a operare in tutti i segmenti dei crediti distressed forti di una robusta pipeline di ulteriori operazioni per oltre 2 miliardi di euro in termini di GBV: assistiamo ad una crescente dinamicità del mercato e illimity è ben posizionata per cogliere le ulteriori opportunità che si presenteranno, come da piano industriale”. Il ceo Corrado Passera ha aggiunto: “Parallelamente, l’acquisizione di AREC rappresenta un passo importante nel rafforzamento del nostro posizionamento nella gestione di crediti UTP con particolare focus sul segmento dei large ticket corporate real estate, e ci mette in condizioni di cogliere le rilevanti opportunità di business che si presenteranno in futuro su questo mercato”.
Sul fronte AMCO, infine, il portafoglio oggetto di acquisizione, che come detto riguarda 208 milioni di euro di NPL secured, è composto da crediti verso oltre 1.700 controparti, equamente bilanciato tra posizioni corporate e retail. Nell’operazione AMCO è stata assistita dallo studio legale Chiomenti e da KPMG Advisory per l’attività di due diligence finanziaria (si veda qui il comunicato stampa). Ricordiamo che sempre ieri AMCO ha anche annunciato l’acquisizione da UnipolRec spa di un portafoglio di crediti in sofferenza da perfezionarsi entro la fine dell’anno del valore di circa 2,6 miliardi di euro lord (si veda altro articolo di BeBeez). A seguito di queste due operazioni, le masse in gestione della società hanno raggiunto i 36,9 miliardi di euro dai 34,1 miliardi lregistrati a fine giugno (si veda altro articolo di BeBeez).