UniCredit ha annunciato ieri la cessione di un portafoglio di crediti deteriorati da 1,1 miliardi di euro lordi rappresentato da crediti ipotecari e chirografari con un’operazione di cartolarizzazione condotta attraverso la società veicolo Itaca spv srl e strutturata da Unicredit Bank come sole arranger (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione, annunciata soltanto ieri, ma condotta a inizio maggio (si veda qui l’avviso in Gazzetta ufficiale), ha previsto la richiesta della GACS per la tranche senior, evidentemente in tempo, prima che lo scorso 14 giugno scadessero i termini della misura rinnovata un anno prima (si veda altro articolo di BeBeez).
Unicredit Bank ha agito come sole arranger dell’operazione, come Swap Counterparty e fornitore della linea di liquidità per Itaca, oltre che come Placement Agent e Settlement Agent delle note mezzanine e junior e come Swap Counterparty e fornitore della linea di liquidità per Itaca. Italfondiario e doValue agiscono rispettivamente come Master e Special Servicer della cartolarizzazione, mentre Banca Finint ricopre i ruoli di Monitoring Agent, Corporate Servicer, Calculation Agent, Representative of Noteholders e Back-up Servicer Facilitator.
Nel dettaglio, Itaca ha emesso tre classi di titoli: 125 milioni senior, che hanno ricevuto da Moody’s un rating Baa2 e da Scope BBB; 24 milioni mezzanine e 6 milioni junior. A proposito di queste ultime, Unicredit ha comunicato di aver appena accettato un’offerta vincolante per la vendita del 95% delle note mezzanine e junior a un’istituzione finanziaria non appartenente al gruppo bancario, mentre riterrà il 5% in qualità di originator.
Come si legge nella descrizione dell’operazione nella sezione del sito internet di Unicredit dedicata alle cartolarizzazioni, oltre che nell’avviso in Gazzetta ufficiale, Unicredit ha ceduto a Itaca “anche gli strumenti finanziari partecipativi derivanti dalla conversione parziale di uno dei crediti, emessi da uno dei debitori ceduti, sottoscritti dal cedente il 24 luglio 2014 e di proprietà dello stesso alla data di sottoscrizione del contratto di cessione”.
Il nome del debitore non viene specificato, ma spulciando il bilancio consolidato 2014 di Unicredit, si legge che quell’anno Unicredit aveva convertito 63 milioni di euro di crediti verso Carlo Tassara, holding bresciana del gruppo siderurgico del finanziere franco-polacco Romain Zaleski, in strumenti finanziari partecipativi, dei quali ne aveva poi ceduti per 32 milioni, mantenendone in portafoglio quindi per circa 32 milioni. Ricordiamo che la Carlo Tassara era andata in crisi nel 2008 quando, detenendo partecipazioni finanziarie importanti (Intesa Sanpaolo, General, Mediobanca, UBI, Cattolica, Mps, Mittel) era stata colpita dalle pesanti svalutazioni dovute alla crisi dei mercati e aveva accumulato debiti per 5,5 miliardi. La ristrutturazione del debito aveva visto la progressiva dismissione di asset e appunto nel 2014 le banche creditrici avevano convertito debiti in strumenti finanziari partecipativi per un totale di 650 milioni, di cui Intesa Sanpaolo per circa 450 milioni, Unicredit appunto per 63 milioni (si veda qui il comunicato stampa di allora) e UBI Banca per 31 milioni.
Tornando all’operazione appena conclusa, si tratta della quarta cartolarizzazione con GACS per Unicredit. L’ultima risale allo scorso novembre, quando la banca aveva cartolarizzato un portafoglio di Npl da poco meno di 2,2 miliardi di euro lordi di crediti ipotecari e chirografari, ceduto alla società veicolo Olympia spv (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, a fine 2020, Unicredit aveva cartolarizzato 1,6 miliardi di euro di Npl leasing immobiliari (prima operazione del genere in Italia, si veda altro articolo di BeBeez), ceduti a Relais spv, mentre e a novembre 2019, in un’operazione di ben maggiore portata, il portafoglio di Npl ceduto a Prisma spv, al netto delle svalutazioni, era ammontato a 4,1 miliardi di euro), per un’emissione di abs da 1,3 miliardi. (si veda altro articolo di BeBeez).