di Salvatore Bruno
Koelliker spa, leader in Italia nella mobilità intelligente e storico importatore e distributore italiano di brand automobilistici, ha ottenuto da illimity Bank un prestito di 11 milioni di euro della durata di 6 anni con garanzia della SACE (si veda qui il comunicato stampa). Pirola Corporate Finance ha agito in qualità di advisor finanziario esclusivo di Koelliker, mentre Legance ha offerto assistenza legale.
Il finanziamento di illimity è stato, in parte, utilizzato per rimborsare anche l’ultima residua rata del debito verso il fondo CarVal Investors, con conseguente completamento del Piano e definitivo, anche dal punto di vista formale, ritorno in bonis. Ricordiamo che nel 2019 CarVal Investors, in collaborazione con il suo operating partner Celtic Asset Management, boutique di investimento fondata da Giacomo Sonzini e Mario Vernazza, aveva acquistato l’intero debito bancario del gruppo dalle 18 banche finanziatrici, azzerando così il debito bancario pregresso. Il debito a medio-lungo termine era stato poi trasferito a un nuovo fondo immobiliare controllato da fondi gestiti da CarVal Investors insieme al patrimonio immobiliare del gruppo, con eccezione degli immobili funzionali all’attività logistica del gruppo e cioé il compound Faldo, una delle più grandi aree logistiche d’Europa per il settore automotive con oltre 650 mila mq di piazzali attrezzati. Il finanziamento di Carval era contestuale all’acquisto del 93,5% di Koelliker da parte di un club deal di investitori privati (Club Deal Car) organizzato da Canova, la boutique di investimento fondata da Roberto Giacobone, a sua volta cofondatore di Finanziaria Canova, la holding di investimento nota per aver venduto nel 2007 a Permira una quota del 18,9% (detenuta dalla stessa Fincanova e da altri investitori) dell’alloraValentino Fashion Group, aderendo all’opa con cui poi il fondo delistò la griffe da Piazza Affari (si veda altro articolo di BeBeez).
In quell’occasione Konki aveva sottoscritto un aumento di capitale di Koelliker con un investimento di 10 milioni di euro, di cui 7 milioni versati subito e gli altri 3 in un secondo tempo. Luigi Koelliker, che prima possedeva il 100% del capitale, si è diluito al 5%, mentre il restante 1,5% l’ha comprato l’amministratore delegato Luca Ronconi, alla guida della società sin dal dicembre 2009. Tra gli investitori che hanno partecipato al club deal, oltre allo stesso Giacobone, ci sono anche Alessandro Pedone, fondatore di Gruppo Servizi Associati spa (oggi controllata da Eurizon Capital sgr, si veda altro articolo di BeBeez) e Alexis De Dietrich, erede della famiglia di imprenditori alsaziani che nel 1896 avviarono la produzione di automobili, per la quale si avvalsero della collaborazione di Ettore Bugatti. A seguito di queste operazioni, l’azienda ha nominato il seguente consiglio di amministrazione: presidente Giacobone, vicepresidente Michel Leemans (per oltre 10 anni vicepresidente esecutivo del gruppo Koelliker), Ronconi confermato ad, e come nuovi membri appunto Pedone e De Dietrich, Silvia Ferriani (partner di Canova) e Alberto Calvo (consigliere indipendente, consulente esperto di automotive).
Dopo l’acquisizione, in meno di tre anni il Gruppo ha rispettato tutti gli obiettivi e impegni assunti nell’ambito del Piano ex art 67 L.F e, con questa operazione, chiude definitivamente l’articolata ristrutturazione avviata dai nuovi soci preparandosi a concretizzare i progetti di crescita in via di sviluppo.
Questo malgrado il fatturato consolidato sia passato dagli oltre 300 milioni di euro del 2019 a circa 170 milioni nel 2021, con margini in fortissima contrazione. A livello consolidato, causa Covid, il gruppo, dopo un 2019 positivo, nel 2020 ha riportato una perdita consolidata di circa 5 milioni di euro che nel 2021 ha recuperato conseguendo un risultato positivo per circa 700 mila euro.
Ma in barba a tutte le difficoltà, il Gruppo ha rimborsato circa 90 milioni di euro di debiti, 40 dei quali tramite la cessione di immobili non più strategici.
Quanto sopra è stato reso possibile da una profonda riorganizzazione del Gruppo, che, tra l’altro, ha visto nel 2021 un cambio al vertice con l’ingresso di Marco Saltalamacchia, che vanta un’esperienza trentennale nel settore, sia come presidente esecutivo che come azionista.
Ai tempi d’oro, nel 2006, Koelliker era un gruppo che fatturava oltre 1,6 miliardi di euro. Peccato che avesse anche un debito superiore agli 800 milioni, fatto non così strano in quel periodo in cui trovare liquidità era una passeggiata. Ma poi la crisi finanziaria, sommata alla crisi del settore auto e a quella immobiliare hanno affossato il gioiello, tanto che per dieci anni è passato attraverso a due accordi di riscadenziamento del debito con le banche ex art. 67 Legge Fallimentare (una volta a fine 2009 e un’altra nel 2011) e un accordo di ristrutturazione del debito ex art. 182-bis nel 2014.
Adesso, dopo tre anni in cui Koelliker ha proseguito nella storica attività di scouting e firmato sei accordi per la distribuzione in Italia di veicoli elettrici a marchio Aiways, Seres, Karma e Weltmeister nel segmento auto e Maxus e Wuzheng nei veicoli commerciali, il gruppo è pronto a cambiare marcia. Il recente accordo con FCA Bank, sul finanziamento degli acquisti di auto dei marchi apena ricordati (si veda qui il comunicato stampa), nonché ulteriori che verranno annunciati nei prossimi mesi, permetteranno di offrire l’intera gamma di servizi finanziari a supporto di tutti i marchi del Gruppo. “Il rilancio del business di Koelliker”, afferma Saltalamacchia, “sarà fondato su due direttrici fondamentali. La prima è il ripristino dei fondamentali del business tradizionale dell’importazione di brand automotive che passa per il rinforzo delle competenze di conoscenza del mercato, distribuzione, marketing del brand e del prodotto e di pricing. La seconda direttrice risiede nella capacità di interpretare le nuove tendenze del mercato della mobilità, che vede, da un lato, una costante riduzione del concetto di mobilità proprietaria e individuale a favore della crescita delle nuove forme di mobilità. Quest’ultima tendenza, sempre più marcata, esige lo sviluppo di nuove skill e nuove competenze, sempre più consumer oriented e meno product oriented”. “In ultima analisi” conclude Saltalamacchia “oggi si sta assistendo alla progressiva separazione tra il mondo manifatturiero e quello distributivo, più vicino al cliente finale.In tale contesto Koelliker, grazie alla sua storia e alla sua evoluzione, si appresta ad aprire un nuovo capitolo della sua storia che lo vedrà tornare naturalmente uno dei player di riferimento del mercato.”