Sono tre i nuovi ingressi nel nuovo cda di Engineering Società Informatica, che è stato nominato dall’assemblea degli azionisti tenutasi giovedì primo giugno ed è composto da 13 membri. Si tratta di tre manager donne, che compongono il 100% delle quote rosa del nuovo board del gruppo, che, tramite la holding di controllo Centurion Bidco spa, fa capo a Bain Capital e NB Renaissance ed è partecipato, per una quota minoritaria, da NB Aurora (si veda qui il comunicato stampa).
Sono Maria Andrisani, Michaela Castelli e Maria Cristina Messa, che siedono in consiglio insieme a Gaetano Miccichè, che ne è il presidente, Maximo Ibarra (ceo e general manager), Carlo Achermann, Luca Bassi, Stefano Bontempelli, Giovanni Camera, Fabio Cosmo Domenico Canè, Vito Cozzoli, Pietro Galli e Aurelio Regina.
Andrisani, head of capital markets, Bain Capital Private Equity (Europe), vanta anche esperienze precedenti in JP Morgan con cariche nella divisione private banking; Castelli, presidente dei cda di Nexi, Nexi Payments e Sea Aeroporti di Milano, è anche membro di numerosi organismi di vigilanza di società quotate e non; Messa, è stata Ministro dell’Università e della Ricerca e rettrice dell’Università degli Studi-Milano Bicocca, dove attualmente è medico ricercatore di diagnostica per immagini e radioterapia.
Nelle intenzioni della società, si legge in una nota, i nuovi ingressi dovrebbero contribuire “a rafforzare il carattere interdisciplinare del board grazie a competenze professionali diverse e a un solido background industriale, scientifico, accademico e istituzionale, in linea con l’ambizione del Gruppo di essere un partner strategico per il Paese e contribuire allo sviluppo dei mercati in cui opera”.
Il gruppo ha chiuso l’anno con ricavi consolidati per 1,46 miliardi di euro, in crescita del 10,5% dagli 1,32 miliardi del 2021, con un ebitda rettificato di 207,8 milioni (+4,8% da 198,3 milioni) e un debito finanziario netto di 1,25 miliardi (da 870,1 milioni) (si veda e qui il bilancio 2022). I numeri erano ancor migliori integrando l’ipotesi che le acquisizioni di Be Shaping the Future e delle altre società acquisite nel corso dell’anno fossero già state completate al 1° gennaio 2022. In questo caso (si veda qui il comunicato stampa), il gruppo avrebbe chiuso il 2022 con 1,64 miliardi di euro di ricavi consolidati pro-forma, un ebitda rettificato pro-forma di 256,9 milioni e un free cash flow di 202,3 milioni. I primi due mesi del 2023 si sono chiusi con ricavi per 248,5 milioni di euro rispetto ai 205,8 milioni di euro dello stesso periodo del 2022, con un ebitda rettificato di circa 20 milioni, sostanzialmente in linea con lo stesso periodo del 2022, e con un miglioramento degli ordini di circa il 49%, passando da circa 340 milioni dei primi due mesi del 2022 ai 507 milioni a fine febbraio 2023. Quanto all’indebitamento finanziario netto, a fine febbraio era di 1,2 miliardi di euro dagli 1,155 miliardi al 1° gennaio 2023.
In tema di debito, ricordiamo che lo scorso maggio Centurion Bidco spa ha collocato un bond da 385 milioni di euro con scadenza 2028 e cedola 11,125% (si veda altro articolo di BeBeez). Le risorse raccolte, insieme alla cassa a bilancio, serviranno a rimborsare il prestito ponte da 385 milioni che era stato messo a disposizione dalle banche in occasione dell’opa lanciata a dicembre 2022 dal veicolo Overlord Bidco spa, interamente controllato da Engineering, su Be Shaping the Future, società che sviluppa sistemi di supporto alla transizione digitale delle aziende, quotata a Piazza Affari e poi delistata (si veda altro articolo di BeBeez). L’opa prevedeva un prezzo unitario di 3,45 euro, pari a un equity value (o capitalizzazione di mercato) di 441 milioni di euro e a un enterprise value di 483 milioni.