Il private equity L-Catterton, il cui business in Italia è coordinato da Luigi Feola, sta trattando in esclusiva l’acquisizione del marchio di moda italiano Etro, che nei colloqui è assistito dall’advisor Rothschild. Lo riferisce l’agenzia di stampa britannica Reuters, secondo la quale la trattativa tra le parti è ancora a uno stadio preliminare e non sono ancora stati firmati accordi vincolanti.
Secondo la Repubblica l’accordo in discussione prevede la cessione del 60% del capitale a L Catterton, mentre il restante 40% resterebbe in mano all’omonima famiglia. Il valore dell’operazione si aggira intorno al mezzo miliardo di euro. La notizia dell’interesse di L Catterton per Etro era già circolata nel marzo scorso (si veda altro articolo di BeBeez).
Non è la prima volta che Etro attira l’attenzione dei fondi: secondo quanto riportato da WWD, nel marzo 2019 il dossier era stato studiato dal private equity Mayhoola, basato in Qatar, che ha già investito nelle griffe italiane Valentino e Pal Zileri e in quella francese Balmain. All’epoca un portavoce di Etro aveva precisato: “La famiglia non è interessata a vendere”, pur ammettendo contatti con potenziali investitori.
La maison di moda è stata fondata nel 1968 da Gimmo Etro e oggi è controllata dalla seconda generazione della famiglia: i figli Jacopo, Kean, Veronica e Ippolito. Dallo scorso settembre collabora con i vertici del gruppo Stefano Sassi, ex ceo di Valentino. Nel 2019 il fatturato della capogruppo Gefin è calato leggermente da 285 milioni di euro a 283,6 milioni. Molto più marcata la flessione dell’ebitda, che nel 2019 è stato di 15,7 milioni, contro i 22,5 milioni dell’anno precedente.