La paytech italiana Nexi, quotata a Piazza Affari e partecipata al 19,976% da Advent International, Bain Capital e Clessidra, ha prezzato venerdì 16 aprile i due prestiti obbligazionari senior non garantiti in collocamento per un totale di 2,1 miliardi di euro dalla scorsa settimana (si veda altro articolo di BeBeez).
Entrambi i bond sono da 1,05 miliardi di euro, pagano una cedola fissa e sono stati collocati alla pari. Il titolo a scadenza 2026 paga una cedola dell’1,625%, mentre quello a scadenza 2029 offre una cedola del 2,125% (si veda qui il comunicato stampa). Il rating assegnato alle obbligazioni è Ba3 da parte di Moody’s e BB da parte di Fitch Rating e BB- da parte di S&P Global Ratings.
Queste due emissioni seguono quella del senior unsecured equity-linked per un miliardo di euro con scadenza 2028, emesso dalla società il 24 febbraio scorso (si veda altro articolo di BeBeez). L’emissione delle tre obbligazioni, permette a Nexi di pre-finanziare la fusione con Nets (si veda altro articolo di BeBeez) e Sia (si veda altro articolo di BeBeez), oltre che di estendere la data di scadenza del debito del gruppo, riducendone inoltre significativamente il costo medio, stabilendo anche un nuovo benchmark grazie alla cedola più bassa (per quanto riguarda le obbligazioni 2026) e la data di scadenza più lunga (per quanto riguarda le obbligazioni 2029) per un prestito obbligazionario non convertibile mai emesso dal gruppo.
L’emissione dei prestiti è prevista per il 29 aprile. Il collocamento delle obbligazioni 2026 è stato curato da BofA Securities, Credit Suisse, Goldman Sachs International, IMI—Intesa Sanpaolo, Banca Akros, Gruppo Banco BPM, Barclays, Citigroup e Deutsche Bank. Il collocamento delle obbligazioni 2029 è stato curato da BofA Securities, HSBC, J.P. Morgan, UniCredit Bank, Bnp Paribas, Mediobanca e Morgan Stanley.
Nel 2020 Nexi ha registrato un ebitda di 601,4 milioni di euro, in aumento del 2,5%, a fronte di ricavi in calo del 2,8% a circa 1,044 miliardi e un debito finanziario netto di 2,133 miliardi da 1,4 a fine dicembre, a seguito dell’emissione di 500 milioni di euro di obbligazioni senior unsecured equity-linked con scadenza 2027, per finanziare parte del corrispettivo previsto per l’acquisizione delle attività di merchant acquiring da Intesa Sanpaolo, con la banca che a sua volta ha acquisito da Mercury UK (veicolo che raggruppa Advent International, Bain Capital e Clessidra) il 9,9% di Nexi (si veda altro articolo di BeBeez).
Advent International, Bain Capital e Clessidra avevano comprato il controllo di Nexi (il cui nome era allora Icbpi) nel 2015 (si veda altro articolo di BeBeez), e avevano poi diviso da un lato le attività di pagamento e dall’altro quelle di banca depositaria, convogliate in DEPOBank (si veda altro articolo di BeBeez). I fondi avevano quotato il nuovo gruppo Nexi dedicato alle attività di pagamento nell’aprile 2019 (si veda altro articolo di BeBeez) e poi ridotto progressivamente le rispettive quote fino all’attuae 20%,. L’ultima limatura è avvenuta nell’ottobre 2020, a valle di un’ultima operazione di accelerated bookbuilding (si veda altro articolo di BeBeez). Va sottolineato che dopo il closing delle fusioni tra Nexi, Nets e Sia, l’azionariato del nuovo gruppo vedrà Cdp al 17%, Hellman & Friedman (ex socio di controllo di Nets) al 16%, Advent International e Bain Capital (anch’essi ex soci di Nets) al 10%, Mercury UK al 10%, Intesa Sanpaolo al 5% e GIC, fondo sovrano di Singapore, (altro ex socio di Nets) al 3% mentre il flottante sarà di circa il 38%. Il nuovo gruppo rimarrà quotato al Mta Borsa Italiana.
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