ReLife, gruppo genovese oggi detenuto in maggioranza dal Fondo Infrastrutture Sostenibili di F2i sgr, che si occupa della gestione dell’intero processo di valorizzazione della raccolta rifiuti differenziata, ha acquisito la Casagrande Dario (si veda qui il comunicato stampa).
Quest’ultima, controllata dalla famiglia Casagrande, è un’azienda trevigiana da 6 milioni di euro di ricavi e oltre 30.000 tonnellate di rifiuti avviati a riciclo nel 2021, ed entra così a fare parte della divisione ReLife Recycling.
Nata nel dopoguerra a Vittorio Veneto (Treviso), grazie all’idea di Giuseppe Casagrande, che, con un semplice carro trainato da cavalli, raccoglieva rifiuti per trasformarli in risorse, l’azienda nel 1975 ha coinvolto il figlio Dario e sua moglie Mirella, che hanno mantenuto la missione del riciclo. Con la terza generazione, rappresentata da Lorenzo Casagrande e da sua moglie Luana, Casagrande Dario si è spostata da Vittorio Veneto nel Comune di Cordignano, dove, nel 2011, è stato inaugurato il nuovo impianto di recupero e lavorazione di rifiuti urbani e speciali non pericolosi, con immediate possibilità di ampliamento.
“Abbiamo sposato la filosofia del gruppo ReLife, oggi detenuto in maggioranza da F2i e dai soci fondatori, per mantenere l’efficienza e la vicinanza al territorio tipiche dello spirito imprenditoriale che contraddistingue il family business, e garantire, al tempo stesso, le più alte perfomance di qualità e processi da grande azienda, con un raggio d’azione sempre più ampio”, hanno commentato Lorenzo Casagrande e la moglie Luana.
“Con l’acquisizione di Casagrande Dario Srl si aprono interessanti prospettive sia per il Gruppo ReLife, che per la stessa azienda”, ha aggiunto Enzo Scalia, direttore generale di ReLife Group.
Per il Gruppo diventa quindi sempre più concreto l’obiettivo del milione di tonnellate da avviare riciclo quest’anno, mentre l’azienda trevigiana si rafforzerà ulteriormente nei propri servizi ambientali, favorendo ancora di più lo sviluppo dell’economia circolare per le aziende che intendono migliorare le proprie perfomance ambientali.
L’operazione fa seguito all’acquisizione di Centro Brianza Macero (CBM) annunciata lo scorso aprile (si veda altro articolo BeBeez).
Il gruppo ReLife, che produce in 20 siti produttivi, in Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana, che occupano 694 persone, generea un fatturato di poco meno di 300 milioni di euro pro-forma, per tenere conto di tutte le recenti acquisizioni.
Ricordiamo che l’ingresso di F2i nel capitale di ReLife era stato annunciato lo scorso agosto 2021. Il fondo ha acquisito il 70% del capitale di ReLife dai precedenti azionisti e cioé la famiglia Benfante, la famiglia Ghigliotti, la famiglia Malaspina e Xenon Private Equity, che hanno conservato una quota di minoranza della società, il tutto sulla base di una valutazione del gruppo superiore ai 500 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Il gruppo ReLife era stato costituito nell’ottobre 2018 dall’integrazione tra Il gruppo Benfante, operativo con un network di aziende di raccolta, trasporto, selezione di materiali recuperabili, e la Cartiera Bosco Marengo, produttore di cartoncino da carta recuperata (si veda altro articolo di BeBeez). Il progetto aveva coinvolto ben 11 imprenditori, con il supporto di Xenon, già azionista di minoranza del gruppo Benfante dal 2014 (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo, inoltre, che un anno fa ReLife ha collocato un bond da 265 milioni di euro, che è stato sottoscritto interamente dal fondo europeo di debito di Pemberton Asset Management (si veda altro articolo di BeBeez). II proventi del bond sono serviti in parte a finanziare l’acquisto del 100% di General Packaging, una delle principali realtà italiane nella produzione di fogli e scatole di cartone ondulato, realizzate per oltre l’80% da carta riciclata, e del gruppo Plastipoliver, specializzato nel recupero e nel trattamento di materiali plastici. La sigla dell’accordo per le due acquisizioni era stato annunciato a fine giugno (si veda altro articolo di BeBeez). La restante parte dei proventi del bond sarà invece messa a disposizione del gruppo ReLife per finanziare ulteriori acquisizioni nel mondo dell’economia circolare.
Quanto alle acquisizioni, Benfante aveva cominciato la sua campagna di m&a già un anno prima dell’integrazione in ReLife, nel 2017, quando aveva infatti acquisito il 100% del Gruppo Ecolfer, primaria realtà che opera nel Triveneto da oltre ‘60 anni principalmente nella raccolta e avvio al riciclo di rottami ferrosi, legno, carta e plastica, con la famiglia Cecotto che ha continuato a gestire Ecolfer e che ha reinvestito per una minoranza in Benfante (si veda altro articolo di BeBeez). Nel febbraio 2020 ReAl, joint venture tra Alia Servizi Ambientali spa e ReLife, aveva poi annunciato l’acquisizione dell’intero capitale di Metalcarta srl, società attiva nel settore del riciclo di carta da macero e altri rifiuti riciclabili (si veda qui il comunicato stampa di allora). Infine, nel gennaio 2021 ReLife ha acquisito San Ginese Recuperi srl, titolare di un impianto di trattamento e riciclo dei rifiuti a Capannori (Lucca) (si veda qui il comunicato stampa).