Veneto Sviluppo, la finanziaria regionale del Veneto, ha lanciato due nuovi fondi: uno di private equity, Fondo Sviluppo Pmi 2, e uno di private debt, Fondo Veneto Minibond 2.0 e (si veda qui il comunicato stampa). I due fondi sono riedizioni dei fondi Sviluppo Pmi e Veneto Minibond.
Il nuovo veicolo dedicato ai minibond ha raccolto 48,5 milioni di euro e ne ha già investiti 24,5 milioni. Quando questi ultimi rientreranno, saranno pronti per essere reinvestiti, grazie anche alla lunga scadenza del fondo. Il Fondo Veneto Minibond 2.0 investirà in minibond di pmi venete, in partnership con la Federazione delle Bcc venete. Il veicolo ha un concetto ampio di regionalità, per cui le pmi sostenete non devono avere necessariamente sede in Veneto ma devono avere stabilimenti o comunque contribuire all’economia della regione. Attualmente, il fondo sta per chiudere l’investimento nel minibond di un’azienda industriale veneta.
Il fondo Sviluppo Pmi 2 investirà in quote di minoranza di pmi del Triveneto (Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia), con ticket superiori rispetto al fondo precedente: passeranno da 3-7 milioni a ben 10 milioni. Il fondo è tuttora in raccolta e ha un obiettivo di 75 milioni di euro, di cui 20 milioni provenienti da Veneto Sviluppo. Investirà in tutti i settori, esclusi quelli non etici, con un focus su manifatturiero e industriale.
“Nei prossimi mesi siamo convinti che ci sarà bisogno ancora di più di una finanziaria solida, pragmatica e funzionale al Veneto, così come si è dimostrata Veneto Sviluppo, anche attraverso gli ottimi risultati di questo esercizio. Stiamo definendo insieme alla Regione Veneto gli ultimi dettagli di un pacchetto di misure di intervento straordinarie per sostenere le imprese venete nel post emergenza sanitaria. Sottolineo inoltre che, soprattutto alla luce del periodo economico che stiamo vivendo, il potenziamento dei nostri strumenti operativi e i nostri investimenti diretti, ideati e organizzati sempre più a misura dell’impresa del Nord-Est, ci permetteranno poi di non lasciare intentati alcuna proposta o progetto realmente validi e percorribili per le aziende”, ha commentato Fabrizio Spagna, presidente di Veneto Sviluppo. La società sta varando anche interventi di sostegno alle imprese insieme alla Regione veneto, volti a sostenere le imprese più piccole colpite dalla crisi da coronavirus, ha detto a BeBeez.
Il primo Fondo Veneto Minibond aveva una dotazione iniziale di 24 milioni di euro e dall’inizio dell’attività nel 2016 a oggi ha condotto 23 investimenti, di cui ben 12 tra il 2019 e questo inizio 2020, per un valore complessivo degli investimenti pari a 85,5 milioni, in partnership con la Federazione Veneta delle BCC. Ora il fondo aumenterà la sua provvista fino a 48,5 milioni.
Il primo fondo di private equity di Veneto Sviluppo aveva invece una dotazione di 50 milioni di euro e attualmente è nell’ultimo anno del suo periodo di investimento, dopo aver effettuato sei operazioni e due exit e a oggi ha già realizzato un significativo ritorno sugli impieghi, con una plusvalenza totale per gli investitori di 7,9 milioni di euro, ha spiegato a BeBeez Gianmarco Russo, direttore di Veneto Sviluppo e di FVS sgr. Il fondo ha infatti disinvestito da PA Group, ceduta a Retelit lo scorso ottobre (si veda altro articolo di BeBeez), e da Exor International, rilevata da Panasonic lo scorso aprile (si veda altro articolo di BeBeez). FVS sgr, da fine 2017 controllata totalmente da Veneto Sviluppo (si veda altro articolo di BeBeez), ha registrato, attraverso gli impieghi del proprio Fondo Sviluppo Pmi, 143 mila euro di utile nel 2019, grazie ai sei investimenti in portafoglio e alle due operazioni in corso di completamento.
Veneto Sviluppo ieri ha anche approvato il suo bilancio 2019, che ha registrato un utile di 845 mila euro (+26% dal 2018). Le imprese venete che hanno beneficiato di operazioni di finanziamento e garanzia agevolata a fine 2019 sono state 10.586, per un valore erogato di circa 967 milioni di euro. Il Consiglio di amministrazione ha infine proposto all’assemblea di Veneto Sviluppo di non distribuire i dividendi, decidendo di autofinanziare la società, anche alla luce del recente quadro emergenziale che richiede alla finanziaria regionale di supportare, anche con mezzi propri, i fabbisogni delle imprese regionali. Ricordiamo che Veneto Sviluppo ha già investito direttamente nelle aziende venete. Ad esempio lo scorso nnovembre ha sottoscritto pariteticamentne insieme a Friulia un aumento di capitale complessivo da 20 milioni di euro del gruppo padovano produttore di macchine agricole Maschio Gaspardo, acquisendone il 17% a fronte dell’investimento di 10 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
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