Le aste per esecuzioni immobiliari stanno lentamente recuperando attività, con il primo semestre 2021 che ne ha registrate 93 mila, in netto aumento dalle sole 48.333 aste del primo semestre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), ma ancora ben al di sotto del primo semestre del 2019, che registrava invece 131 mila aste. Il calo del numero delle aste si unisce poi alla diminuzione del valore economico degli immobili (ossia la somma dell’offerta minima del valore per partecipare all’asta): 12 miliardi registrati nel 2021 contro i 16,3 del 2019. Ma non è tutto, perché nei primi tre mesi dell’anno si è registrato un calo del 32% nel numero delle aste fissate (e quindi un aumento delle aste rinviate) rispetto a quanto accaduto nei primi tre mesi del 2020. Tutti dati che riflettono l’impatto delle misure anti-pandemia.
Lo rileva Reviva, startup specializzata nella vivacizzazione delle aste, che impiega un metodo che unisce intelligenza artificiale e marketing esperienziale per aumentare il numero di immobili venduti in asta (si veda qui il comunicato stampa).
Il dato sul numero delle aste è comunque atteso in crescita a partire da settembre, visto che verrà meno la sospensione delle aste aventi ad oggetto la prima casa del debitore che è in vigore da oltre un anno. Giulio Licenza, cofounder di Reviva, ha commentato: “La sfida del settore ora sarà quella di sostenere le vendite e i prezzi, perché aumenterà notevolmente l’offerta di immobili in asta, mentre la domanda è calata a causa della crisi economica. Positivo è che il mercato delle aste ha un enorme margine di crescita, in quanto pesa circa il 10% rispetto al mercato libero. Quindi spostare anche il 2% degli acquirenti all’asta significherebbe aumentare del 20% le aggiudicazioni di immobili in asta. In sintesi la sfida si giocherà sulle capacità di fare del marketing immobiliare efficace”.