Blackstone Group ha effettuato il closing definitivo del più grande fondo immobiliare commerciale di sempre, con 20,5 miliardi di dollari di impegni (si veda qui WSJ). Il colosso delle gestioni alternative, che alla fine del secondo trimestre aveva in gestione 153,6 miliardi di dollari di asset immobiliari, era già vicino alla cifraadei 20 miliardi lo scorso marzo (si veda altro articolo di BeBeez). Ora ha stabilito così il nuovo record per i di fondi immobiliari. Il suo precedente fondo immobiliare, che aveva chiuso nel 2015, aveva raccolto 15,8 miliardi di dollari, che era il record per il settore fino a oggi. Il successo di raccolta riflette un record di rendimenti a due cifre. I fondi immobiliari opportunistici di Blackstone hanno prodotto rendimenti netti medi annui del 15% negli ultimi 27 anni. Jonathan Gray, ex capo del real estate, lo scorso anno è stato promosso presidente e amministratore delegato ed è ampiamente considerato come l’erede del fondatore Stephen Schwarzman.”Nonostante il difficile contesto di investimento, negli ultimi 12 mesi abbiamo condotto disrtribuzioni record di 56 miliardi di dollari”, ha dichiarato Gray a luglio durante una “call” sui risultati del secondo trimestre. Se la raccolta è relativamente facile, non così è trovare gli investimenti giusti, tanto che la potenza di fuoco (dry powder) dei colossi del private equity immobiliare sta crescendo in maniera esponenziale. A fine settembre, i fondi di private equity immobiliari avevano 334,8 miliardi di dollari di dry powder, rispetto ai 243,6 miliardi di dollari alla fine del 2016, secondo Preqin. Una delle strategie immobiliari di Blackstone è stata quella di concentrarsi sulla logistica indusrtriale che sta vedendo una forte domanda in parte a causa della crescita dello shopping online. A inizio giugno Blackstone ha annunciato che comprerà i magazzini industriali statunitensi del fornitore di servizi logistici di Singapore GLP per 18,7 miliardi di dollari, in quella che le società hanno annunciato come la più grande transazione immobiliare a livello globale (si veda altro articolo di BeBeez).
Secondo JLL, gli investitori immobiliari di Singapore sono emersi come la prima fonte di capitale in uscita dell’Asia del Pacifico nella prima metà del 2019 e le loro operazioni all’estero stanno crescendo in scala e complessità (si veda qui worldpropertyjournal). Dopo aver superato la Cina come investitore immobiliare transfrontaliero più attivo della regione nel 2018, gli investitori di Singapore hanno speso circa 10 miliardi di dollari in immobili all’estero nella prima metà di quest’anno, afferma JLL. Il grosso (78%) è stato distribuito all’interno della regione, mentre un ulteriore 18% (1,8 miliardi di dollari) è stato investito in Europa, Medio Oriente e Africa e 4% (430 milioni di dollari) negli Stati Uniti. Gli investitori della città-stato sono desiderosi di diversificarsi dai mercati nazionali e utilizzare la loro elevata conoscenza del settore immobiliare globale per assumere rischi calcolati sui mercati internazionali, afferma Tim Graham, senior director, International Capital, Asia Pacific di JLL. “La Cina è la più popolare mercato per gli investitori di Singapore, che rappresentano il 40% del totale nella prima metà di quest’anno, ma sono state investite ingenti somme anche in Australia, India e, al di fuori di questa regione, nel Regno Unito. I volumi di investimenti transfrontalieri fuori Singapore sono cresciuti del 12% annuo negli ultimi cinque anni con volumi annuali in media di 28 miliardi dal 2016 al 2018.
E la spesa sembra destinata a durare poiché i gestori utilizzano l’espansione all’estero come via principale per far crescere le risorse in gestione, aiutato da un forte dollaro di Singapore che rende gli investimenti ancora più interessanti rispetto a determinate valute globali.