Il fatturato del settore immobiliare italiano crollerà del 18,3% quest’anno a causa delle chiusure imposte dal coronavirus: è la previsione diffusa del centro studi Scenari Immobiliari, contenuta nel suo primo Outlook europeo 2020 (si veda qui il comunicato stampa).
“Il fatturato del mercato immobiliare italiano potrebbe subire un calo del 18,3%, per sfiorare i 106 miliardi di euro nel 2020. Sono soprattutto i volumi scambiati a ridursi, per effetto di un blocco totale di tre mesi e una lenta fase di risalita per un periodo analogo. Le quotazioni medie sono in lieve calo, ma con settori in crescita come la logistica. Per il 2021 si attende in tutta Europa un netto rimbalzo dei mercati”, ha commentato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari.
Negli ultimi anni il mercato immobiliare italiano aveva iniziato una lenta risalita dalla crisi del 2010. I tassi di crescita erano dimezzati rispetto a quanto accadeva negli altri Paesi europei, ma comunque positivi. Il 2019 si era chiuso con un fatturato di circa 130 miliardi di euro, con un incremento del 3,9% sul 2018 (si veda anche il Report Real Estate 2019-2020 di BeBeez, con le tabelle di tutte le operazioni, disponibile per gli abbonanti a BeBeez News Premium).
Per il secondo anno consecutivo tutti i comparti avevano il segno positivo, con alcune performance particolari come nel settore alberghiero e negli investimenti internazionali. Il “grande malato” del mercato italiano continua a essere il residenziale (che ne rappresenta quasi il 75%) con una domanda in crescita, ma una offerta di bassa qualità che spiegano anche le quotazioni ancorate allo zero. Solo in poche aree (come Milano) il trend è positivo sia nelle compravendite sia nei prezzi. Gli altri settori sono in miglioramento.
La situazione creata dal Covid-19 ha bloccato tutti i settori e per questo le previsioni per la fine dell’anno indicano un calo del fatturato del 18,3%. La stima si basa sui mesi di fermo e una fase di ripartenza che sarà lenta. È difficile ipotizzare che negli ultimi quattro mesi dell’anno si possano recuperare i volumi perduti. Più probabile un rimbalzo, più o meno intenso, nel corso del 2021. Ma le variabili che condizionano l’andamento del mercato sono molteplici, dall’occupazione al peso dell’intervento pubblico alla propensione di investimento di famiglie e imprese.
Per alcuni comparti come alberghiero e locazione breve si tratta di un “anno perduto”, mentre la logistica ne avrà un ulteriore impulso, se collegata all’ ecommerce. In sofferenza ancora il residenziale, dove le preoccupazioni delle famiglie si accompagnano al rallentamento delle nuove realizzazioni. Nel settore degli uffici, a fronte di un ridimensionamento dei fatturati, ci sarà un andamento poco colpito nel segmento prime e una forte crisi nel prodotto di classi B e C.
Il calo di fatturato del settore immobiliare dei 28 paesi europei sarà in linea con quello italiano e pari al 18,1%, attestandosi sotto i 1.000 miliardi di euro. Insieme, Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia subiranno una perdita del 14,1%, pari a poco meno di 700 miliardi di euro. I cali attesi, rispetto allo scorso anno, vanno dal 10,3% della Germania al 20,4% della Spagna.
Il 2019 era stato un anno di grande vivacità nel settore residenziale in Europa. I prezzi di vendita e i canoni di locazione sono aumentati sia nella prima che nella seconda parte dell’anno. Per tutta l’area europea, i dati relativi alla fine dell’anno scorso indicavano un incremento medio dei prezzi delle case del quattro per cento. Ancora in ritardo l’Italia, che non cresceva allo stesso ritmo, con una media nazionale sostanzialmente pari a zero. Gli aumenti più marcati fra i primi cinque Paesi, si sono registrati in Germania (+10,4%) e Francia (+3,4%). Allargando l’analisi agli altri stati membri, si sono registrati cali a Cipro (-5,9%), in Ungheria (-1,5%), Danimarca (-0,6%) e in Finlandia (-0,1%). Gli aumenti più significativi alla fine dell’ultimo trimestre del 2019, su base annua, si sono avuti in Lettonia (+13,5%), Slovacchia (+11,5%), Lussemburgo (+11,3%) e Portogallo (+10,3%).
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