Deciso aumento dell’attività di compravendita di immobili commerciali in Italia nel terzo trimestre 2016, con tassi di crescita rispetto al terzo trimestre 2015 particolarmente marcati per il terziario (+31,1%, oltre il doppio del trimestre precedente) e il commerciale (da +12,9% a +23,3%). Per contro, decelera il produttivo (+24,5% da +28,7%) e soprattutto il residenziale (15,4% da 22,9%). Il tutto per un tasso di crescita medio del 25%. Lo dice l’ultimo report trimestrale dell‘Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.
I dati delle compravendite pubblicati dall’Omi si riferiscono al numero di unità immobiliari passate di mano, per ciascun trimestre, desunte dalle note di trascrizione degli atti di compravendita registrati presso gli archivi di Pubblicità immobiliare degli uffici provinciali- territorio dell’Agenzia delle Entrate. I volumi di compravendita, in particolare, sono conteggiati sulla base delle unità immobiliari, oggetto di transazione a titolo oneroso, normalizzate rispetto alla quota di proprietà trasferita.
Il settore terziario, che comprende le unità immobiliari censite in catasto come uffici e istituti di credito, mostra in questo trimestre, come detto, il più alto aumento nel numero di scambi in termini percentuali, con un incremento di quasi un terzo del mercato (Figura 10 e Tabella 5). Se il Sud frena leggermente rispetto al trimestre precedente, registrando comunque un significativo +15,6%, sono le macro aree settentrionale e centrale del Paese a trainare la ripresa, con incrementi prossimo o superiori al 35%.
L’attività di compravendita immobiliare nel settore produttivo (capannoni e industrie) è risultata invce più spiccata al centro (+36,0%), mentre il nord , che rappresenta oltre i due terzi del mercato nazionale, conferma una buona ccrescita (+22%).