Unicredit ha creato la sua Real estate owned company (Reoco), battezzata UniCredit Leased Asset Management (Uclam), per gestire gli immobili ripossessati di Unicredit Leasing (si veda qui il comunicato stampa).
Una Reoco è una società immobiliare costituita appositamente per acquistare e valorizzare gli immobili a garanzia di crediti deteriorati di proprietà della banca che abbia erogato quei crediti o di un investitore che quei crediti li abbia acquistati in un secondo tempo (sulle ultime novità in tema di trattamento fiscale dei risultati di bilancio delle Reoco, si veda altro articolo di BeBeez).
Uclam è controllata al 100% da Unicredit Leasing spa e guidata da Sebastiano Musso, manager che ha maturato una lunga esperienza in UniCredit. È stata creata per ottimizzare appunto il valore degli immobili tornati in possesso di UniCredit Leasing e salvaguardare il prezzo delle garanzie immobiliari sottostanti ai prestiti concessi ai clienti UniCredit, focalizzandosi sugli immobili provenienti da attività di impresa. Uclam è nata in seguito alla scissione nel secondo trimestre 2019 del ramo d’azienda della divisione Leased Asset Management e degli immobili già rimpossessati di UniCredit Leasing spa.
L’amministratore delegato di UniCredit Leasing, Enrico Verdoscia, ha spiegato: “Attraverso la controllata Uclam, UniCredit Leasing si dota di una maggiore flessibilità ed efficienza nella gestione end to end dei beni concessi in leasing con particolare focus sulle attività di gestione e remarketing dei beni ripossessati”. TJ Lim, CRO di UniCredit ha aggiunto: “Questa operazione permette al gruppo UniCredit di dotarsi di un importante nuovo strumento per accelerare il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle Non Performing Exposures (NPE) previsti nel Piano Transform 2019″.
Il piano strategico 2016-2019, presentato a fine 2016, prevede infatti la dismissione di Npl considerati non core (si veda altro articolo di BeBeez).Va in questa direzione anche l’imminente cessione di tre portafogli di Npl per un controvalore complessivo di 2,4 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez). A fine 2018 le esposizioni deteriorate lorde non core erano scese di 7,5 miliardi di euro a quota 18,6 miliardi, quindi al di sotto del target di 19 miliardi fissato per fine 2018 (si veda qui la presentazione agli analisti dei risultati 2018), mentre è stato confermato l’obiettivo per fine 2019, per cui la banca dovrà ridurle di altri 3,7 miliardi tra cessioni e gestione.