Le restrizioni ai viaggi e i timori legati al Coronavirus (COVID-19) avranno un impatto negativo sul settore immobiliare dell’area Emea, in particolare sui segmenti hotel e retail. Lo prevede CBRE nel suo ultimo rapporto Potential Impacts of COVID-19 on EMEA Real Estate.
La Cina gioca infatti nelle catene di fornitura in Emea(in particolare in Germania, Italia, Polonia, Francia e Spagna) e nel settore turistico, in particolare in città italiane come Roma e Milano. Le restrizioni sui viaggi stanno già portando alla cancellazione di molte riunioni, fiere e viaggi di lavoro, che potrebbero avere un impatto sugli investimenti real estate, soprattutto in termini di riduzione dei flussi di investimento dagli investitori dell’area Asia-Pacifico. Tuttavia, considerato che gli investimenti nel primo trimestre dell’anno sono pochi, l’impatto sugli investimenti del 2020 potrebbe essere limitato.
Per quanto riguarda il retail, meno viaggi e turisti peseranno sulla vendita di beni di lusso e consumer staples nelle high street retail di città come Milano. Se il virus si diffonderà in modo più aggressivo in Europa, avrà un impatto negativo anche sui consumi retail, già penalizzato dalla crescita dell’e-commerce.
Un altro segmento del settore immobiliare molto penalizzato saranno gli hotel, che subiranno il calo del turismo dalla Cina (che costituisce il 2% degli arrivi internazionali verso l’Europa), oltre che della domanda delle aziende e di Mice (meeting, incentivi, conferenze ed eventi). Il mercato dei viaggi domestico potrebbe restare robusto a seconda della percezione del rischio degli individui, delle misure governative e della capacità dei viaggiatori di recuperare le possibili perdite dalle assicurazioni sui viaggi.
I settori industriali e logistica saranno penalizzati dalle restrizioni sui trasporti. Inoltre, nonostante l’e-commerce beneficerà di una maggiore domanda nel breve periodo dovuta al Coronavirus, potrebbe nel lungo periodo essere messo sotto pressione dalle problematiche legate alle catene di fornitura.
L’impatto sul segmento uffici del COVID-19 finora è stato limitato. Comunque, è ragionevole ipotizzare che i problemi legati alla logistica e alle catene di fornitura avranno un impatto negativo sui progetti di rinnovamento e riqualificazione, uniti alle correzioni del mercato azionario.
Il Coronavirus avrà un impatto limitato anche sull’operational real estate (data centre, pensionati per studenti ecc), in quanto la maggior parte del capitale che li finanzia è domestico. Le misure di quarantena potrebbero tuttavia avere un impatto serio su settori come l’health care.
I rendimenti del real estate subiranno dei contraccolpi nel breve periodo e anche gli investimenti saranno penalizzati; ciononostante, per il lungo termine le prospettive del settore restano positive. Ecco perché per CBRE l’impatto sul commercial real estate del Coronavirus sarà minimo, nel lungo periodo.
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