A RCS potrebbe costare sino a 100 milioni di dollari, in caso di sconfitta, lo scontro giudiziario con Blackstone sul destino della storica sede del Corriere della Sera di via Solferino. Lo ha scritto ieri il Financial Times, in un lungo articolo in cui ricostruisce tutta la storia, confermando quanto peraltro già riferito da La Stampa nei giorni scorsi.
Come noto, Blackstone, che a fine 2017 vantava 184,3 miliardi di dollari in gestione, che lo rendono il maggiore gestore immobiliare a livello globale secondo la Fund Manager Survey 2018 di Inrev, Anrev e Ncreif (si veda altro articolo di BeBeez), è stato coinvolto in una battaglia legale che complessa in relazione all’acquisto della sede del Corriere della Sera in via Solferino a Milano, che nel 2013 Blackstone aveva comprato da RCS per 120 milioni di euro.
L’operazione era stata condotta tramite una serie di fondi, compreso il fondo Delphine gestito da Kryalos sgr. Blackstone era in trattative avanzate dalla scorsa estate per cedere il complesso immobiliare al gruppo Allianz per un prezzo si dice più che doppio di quello pagato a RCS (circa 250 milioni), ma a novembre 2018 la trattativa si è fermata perché Urbano Cairo, nel frattempo subentrato al controllo di RCS (si veda altro articolo di BeBeez), ha chiesto al Tribunale di Milano un arbitrato per accertare la nullità del contratto del 2013. Blackstone da parte sua ha citato RCS al Tribunale di New York (si veda qui il filing al Tribunale) e qualora Allianz dovesse rinunciare all’acquisto, Blackstone è pronta a chiedere danni compensatori e punitivi anche per il danno di immagine subito.
Come riferito da La Stampa nell’edizione di martedì 29 gennaio, Blackstone ha depositato una memoria di oltre 30 pagine nelle quale si chiede un risarcimento danni appunto fino a 100 milioni di dollari. Soglia che potrebbe lievitare ulteriormente, anche per eventuali danni reputazionali che il fondo Usa potrebbe sollevare.