Ci sono stati ben 900 milioni di euro di ordini per i 200 milioni di bond high yield offerti in collocamento ieri da IVS Group sa, la holding lussemburghese dell’azienda italiana leader nel settore della ristorazione automatica quotata a Piazza Affari. Il left lead BnpParibas e il joint-bookrunner Banca Imi hanno raccolto richieste da 122 controparti istituzionali italiane e internazionali, in prevalenza (80%) investment manager, distribuiti per la maggior parte (64%) in Regno Unito, Germania (12,5%), Italia (7,5%) e Francia (6,5%).
Il bond, che è stato emesso dalla controllata italiana IVS F. spa, ha rating BB- di Standard&Poor’s e sarà quotato alla borsa del Lussemburgo. Il titolo ha scadenza 1° aprile 2020 e prevede un’opzione call esercitabile sino al 31 marzo 2016 che fissa il pagamento agli obbligazionisti del valore di tutte le cedole che sarebbero dovute sino alla scadenza, scontate a un tasso di interesse pari a quello del Bund 2020 più 50 pb (cosiddetta “make whole call”). Successivamente, il bond prevede un’opzione call a 103,563 centesimi al 1° aprile 2016, a 101,781 al 1° aprile al 2017 e a 100 dal 1° aprile 2018 in poi. Il titolo è stato prezzato alla pari e paga un rendimento pari alla cedola del 7,125% (inizialmente la forchetta era del 7,75-7,5%), che corrisponde a uno spread di 645 punti base sopra il Bund di analoga scadenza. I proventi del bond serviranno per rifinanziare alcune delle linee di credito esistenti e per generali scopi di gestione.
IVS Group ha comunicato pochi giorni fa i risultati del bilancio consolidato 2012, che hanno evidenziato ricavi per 297,8 milioni (+ 7% dal 2011), un ebitda rettificato di 60,8 milioni (+2,5%) e un utile netto rettificato di 11,4 milioni (dai 2,7 milioni del 2011). Il tutto con un indebitamento finanziario netto più che dimezzato a 168,5 milioni dai 364,1 milioni di fine 2011.
IVS opera da anni nel settore del foodservice, in particolare nel mercato dei distributori automatici di bevande e snack, dove è leader in Italia e secondo operatore in Europa. Fondata nel 1972, la società è stata a tutti gli effetti pioniera del settore del vending in Italia.
IVS è stata la prima società italiana nel cui capitale è entrata una special purpose acquisition company (Spac, per un approfondimento clicca qui). IVS è stata poi fusa nella stessa Spac (Italy 1 Investments) precedentemente quotata a Piazza Affari sul segmento Miv, il Mercato telematico degli investment vehicles dedicato ai veicoli di investimento, dove aveva raccolto 150 milioni di euro tra gli investitori (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Italy 1 Investments è stata fondata da Vito Gamberale, Carlo Mammola, Gianni Revoltella, Roland Berger, Florian Lahmstein e Gero Wendenburg.