Il Tribunale di Milano ha ammesso nei giorni scorsi al concordato preventivo la catena di prarafarmacie Essere Benessere, quotata al Marché Libre di Parigi nell’agosto 2014 (si veda altro articolo di BeBeez) ed entrata in difficoltà subito dopo, tanto da aver depositato la domanda di concordato proprio nel dicembre dello stesso 2014.
Il Tribunale ha nominato giudice delegato Francesca Mammone e commissari Alessandro Danovi (partner di Danovi) e Giorgianni, Monica Carnio (partner di LS Lexius Sinacta) e Fabrizio Torcellan (partner di Aragona Torcellan).
Il concordato liquidatorio prevede il soddisfacimento dei 75 milioni di debiti mediante la cessione di alcuni punti vendita alla società Dmo Group oltre che la vendita del magazzino. L’adunanza dei creditori è fissata per il prossimo 15 marzo. Nella predisposizione del piano di concordato Essere Benessere è assistita da GD Legal e dall’advisor industriale e finanziario studio Vidal.
Al momento del deposito della domanda di concordato, a fine dicembre 2014, Danilo Salsi, azionista di riferimento della società, aveva spiegato a MF Milano Finanza: “È stato necessario avviare un ampio piano di risanamento per rendere compatibile l’indebitamento con lo sviluppo della società. Non siamo riusciti a saldare la parte del debito verso i fornitori che avremmo dovuto restituire prima dell’ipo. Il collocamento a Parigi è andato bene», ma evidentemente le risorse raccolte non sono state sufficienti a ripianare i debiti e a dare impulso alla ripresa commerciale. A fine 2014 (il bilancio dei 12 mesi per la società si chiude a novembre, ndr) Essere Benessere spa ha realizzato 24,7 milioni di euro di ricavi a fronte di un debito bancario di 25 milioni riscadenziato a 5 anni, di 6,4 milioni verso fornitori (riscadenziato) e di 8,9 milioni, sempre verso i fornitori, ma scaduto”,
Nel 2012 il gruppo “Essere Benessere” aveva acquisto dal concordato preventivo Blockbuster una catena di 72 negozi, che sono stati poi trasformati in City Stores che si erano andati ad aggiungere agli altri punti vendita che già la società gestiva.