Alchimia spa, investitore italiano di venture capital fondato nel 2018 dall’imprenditore immobiliare Paolo Barletta insieme al suo braccio destro Lorenzo Castelli, potrebbe imboccare presto la strada per Piazza Affari, stando a quanto riportato nei giorni scorsi da MF Milano Finanza.
Il quotidiano cita infatti il verbale di un recente consiglio di amministrazione nel corso del quale il presidente Barletta viene nominato anche amministratore delegato e dove si precisa che il compenso previsto “verrà in ogni caso incrementato nell’eventualità e al momento dell’ammissione di Alchimia alla quotazione nel mercato azionario gestito da Borsa Italiana o in altro mercato regolamentato”. Poco prima del Cda si era tenuta un’assemblea di Alchimia che ha deliberato un aumento di capitale da 29,9 a 34,7 milioni di euro per complessivi 4,59 milioni di nominale e con un sovrapprezzo di 12,6 milioni che riguarda la parte dei nuovi titoli di categoria B da offrire ad azionisti terzi.
Ricordiamo che nel dicembre 2020 Annabel Holding, che fa capo a Nicola Bulgari, era salita dal 12% al 17,5% di Alchimia (si veda altro articolo di BeBeez), facendo scendere di conseguenza lo stesso Barletta all’82,5% del capitale. L’investimento si inseriva all’interno degli originari patti sottoscritti nell’agosto 2019, in cui era stata concessa ad Annabel Holding la possibilità di incrementare la sua quota fino al 20% entro la fine del 2020, dopo aver rilevato il 12% di Alchimia. L’operazione, avvenuta tramite un aumento di capitale riservato da 10 milioni di euro, era stata approvato a suo tempo all’unanimità dall’intero cda di Annabel Holding, composto da Luca Benigni e Gary J. Gartner (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo inoltre che Paolo Barletta e Nicola Bulgari nell’ottobre 2020 hanno poi costituto insieme la società immobiliare Arsenale, per investire nel turismo made in Italy (si veda altro articolo di BeBeez).
Barletta, dal canto suo, è anche ad del Gruppo Barletta, una delle principali società italiane di sviluppo immobiliare. Con oltre 60 anni di esperienza, ha sviluppato più di un milione di metri quadrati di proprietà in tutta Italia. Le tre principali aree di business del gruppo sono residenziale, retail e alberghiero, quest’ultima attraverso la gestione diretta e indiretta di location a quattro e cinque stelle.
Con sede a Roma, Milano e Londra, Alchimia è una investment company italiana che investe in tutto il mondo in società ad altissimo potenziale, tra le quali spicca in particolare una sua partecipazione del 40% nella Fenice di Chiara Ferragni che spazia dalle calzature all’abbigliamento bimbo, dall’intimo alla cartoleria. Oltre alla società della nota influencer, Alchimia oggi detiene in portafoglio altre numerose partecipazioni, tra cui: Crypto Lab, Cue Health, Derm Biont, Dia Analyis, Dronus, Gardin, Kukua, Lunasonde, No Traffic, Quinio, Quiqup, Roslin Technologies, Spark Neuro, Stardust, Texel, ufirst, Virgin Hyperloop One, WeRoad, WelMed.
Secondo quanto riferito da Il Sole 24 Ore, proprio in queste settimane i principali azionisti della Fenice starebbe negoziando con un fondo di private equity riconducibile al gruppo finanziario Avm Gestioni, società d’investimento guidata e presieduta da Giovanna Dossena. L’avvio della ricerca di un partner di private equity, risale però a un anno fa, ed era stato prima svelato in anteprima dalla stessa Ferragni al Corriere Economia (si veda altro articolo di BeBeez), salvo essere ribadito dalla blogger poche ore dopo in un post su Instagram. Allora si parlava di una quota del 66% del capitale messa in vendita.
Quanto ad altre recenti operazioni, lo scorso luglio Alchimia ha venduto, insieme ad alcuni business angel, il 30% del capitale della società di influencer marketing Stardust a GEDI (si veda altro articolo di BeBeez), il gruppo editoriale controllato da Exor, pur mantenendo una rappresentanza nella governance della società. Ricordiamo che Alchimia aveva rilevato il 34% del capitale di Stardust nel settembre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). L’accordo raggiunto prevede la facoltà per GEDI di incrementare la propria partecipazione fino a raggiungere una quota compresa tra il 60 e il 100% nel periodo 2023-2025 e di esercitare sin d’ora ampi diritti di rappresentanza nella governance della società. Nell’operazione, Stardust è stata supportata dall’avvocato Francesco Marotta e del team Advisory di EY.