
La scaleup fintech londinese TrueLayer, fondata nel 2016 dagli italiani Francesco Simoneschi (ceo) e Luca Martinetti (cto), ha incassato un round di serie D da 70 milioni di dollari, a pochi mesi di distanza dal round di Serie C da 25 milioni di dollari raccolto lo scorso ottobre (si veda qui il comunicato stampa).
Il nuovo round è stato guidato da Addition, grande investitore di venture capital indipendente lanciato lo scorso anno da Lee Fixel, ex partner e capo delle attività di private equity di Tiger Global Management, che ha scommesso ora per la prima volta su TrueLayer. Al round hanno partecipato comunque anche alcuni degli investitori già presenti nel capitale della scaleup, tra i quali Anthemis Group, Connect Ventures, Mouro Capital, Northzone e il fondo sovrano di Singapore Temasek. Hanno inoltre partecipato al nuovo round anche nuovi investitori come Visionaries Club, Zack Kanter (ceo di Stedi), Daniel Graf (ex-Uber, Google, Twitter) e David Avgi (ex-ceo di SafeCharge, ceo UniPaaS).
Si tratta del sesto round per la TrueLayer. Si è già ricordato quello dello scorso ottobre da 25 milioni di dollari, sottoscritto dagli investitori esistenti, e in particolare dalla holding di investimento cinese specializzata in tech Tencent Holdings, da Temasek, Northzone e Connect (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza la scaleup aveva raccolto un round di Serie C da 35 milioni di dollari nel giugno 2019 sottoscritto sempre da Tencent Holdings e Temasek (si veda altro articolo di BeBeez); prima quello da 7,5 milioni di dollari sottoscritto da Northzone nel luglio 2018 (si veda altro articolo di BeBeez); e prima ancora ll round da un milione di dollari del febbraio 2017 da parte di Connect Ventures; a sua volta preceduto da un altro round da 3 milioni di dollari da parte di Anthemis. TrueLayer dalla fondazione In totale ha incassato dagli investitori 142 milioni di dollari.
La fintech produce le cosiddette APIs (Application Programming Interfaces), ovvero interfacce informatiche che consentono di sviluppare applicazioni e servizi che utilizzano dati messi a disposizione dall’infrastruttura tecnologica di un’istituzione finanziaria terza, tipicamente una banca, in virtù di quanto previsto dalla seconda direttiva Ue sui servizi di pagamento (PSD2), che in sostanza sancisce l’ingresso nell’era dell’open banking e quindi la possibilità per aziende e privati di accedere a nuovi servizi di informazione e di pagamento in tempo reale sui propri conti correnti. La scaleup è uno dei fornitori del commercial service della Corona inglese.
L’iniezione di nuovi capitali servirà per accelerare l’espansione globale e lo sviluppo di servizi premium di open banking, oltre che per espandere i veri team di TrueLayer per tenere il passo con la domanda. A oggi dalla piattaforma di API della scaleup passa più della metà del traffico di open banking di Reno Unito, Irlanda e Spagna e processa miliardi di sterline di pagamenti. La piattaforma di TruLayer è utilizzata dai brand fintech europei a più alta crescita come Revolut, Trading 212 e Payoneer.