Celery, azienda italiana che ha brevettato un processo innovativo di fermentazione di matrici vegetali in grado di generare una bevanda simile allo yogurt, la scorsa settimana ha chiuso un round da 2,5 milioni di euro. Lo ha sottoscritto Siryo spa, venture capital italiano basato a Bari, attraverso la propria holding di partecipazioni Holding S1 spa, finanziando un importante e strutturato piano di sviluppo (si veda qui il comunicato stampa).
La startup è stata fondata nel 2019 a Polignano a Mare (Bari) da Domenico Centrone e Vito Emanuele Carofiglio. Dopo più di 15 anni di ricerche condotte in collaborazione con il gruppo guidato dal senior advisor prof. Carlo Rizzello (ordinario in Microbiologia degli Alimenti presso l’Università di Roma La Sapienza), Celery, ha sviluppato una gamma di prodotti volti ad offrire soluzioni nutrizionali avanzate e salutistiche in grado di favorire benefici per la salute. L’azienda è in grado di produrre una bevanda a base di legumi e cereali simile allo yogurt, a etichettatura biologica, senza lattosio, glucosio, zuccheri e grassi. Un prodotto piattaforma fermentato, idoneo in più formati (liquido, polvere, cremoso) e declinazioni (gelato artigianale e industriale, yogurt-like da cucchiaio e da bere, shake, etc). A partire dal processo fermentativo sviluppato, Celery, che spazia nei settori dei functional foods, alternative proteins e plant-based, sta anche mettendo a punto processi e prodotti in campo nutraceutico e medicale.
Domenico Centrone, cofondatore e ceo della startup, ha spiegato: “Con l’aumento di capitale di 2,5 milioni di euro, Celery potrà rafforzare lo sviluppo della propria attività ed in particolare realizzare il primo impianto produttivo, sostenere le attività di R&S e avviare la commercializzazione dei primi prodotti (gelato artigianale, yogurt-like e shake) con l’apertura di alcuni punti vendita a proprio marchio, in linea con il business plan 2022-2024”.
Vito Emanuele Carofiglio, cofondatore e cto, ha commentato: “Questa operazione pone le basi per un futuro di grande prospettiva e si inserisce in un momento di importante crescita della domanda di soluzioni nutrizionali salutari, sostenibili e funzionali”.
Il prof. Alessandro Sannino, presidente ed anima scientifica del team di Siryo, ha aggiunto: “Il supporto ai percorsi traslazionali rappresenta un obiettivo strategico per la società e per il nostro territorio, che ha sicuramente gli strumenti tecnologici e finanziari, una interessante unicità di risorse naturali ed oggi anche la consapevolezza di poter svolgere un ruolo importante nello sviluppo industriale high tech, sul piano non solo europeo. Ci son molti più soldi che buone idee, e Siryo vuole aggiungere un ulteriore tassello al percorso di valorizzazione, sul territorio, di questa risorsa scarsa, preziosa e frutto dell’investimento in formazione che tanti giovani intraprendono con serietà, competenza e determinazione nei centri di ricerca sud europei”.
Per Siryo, l’operazione rappresenta una grande opportunità di finanziare lo sviluppo di una promettente start-up innovativa nell’ambito di una specifica strategia, che mira a selezionare progetti innovativi, legati al trasferimento tecnologico, che rappresentino l’eccellenza della ricerca di settore del nostro Paese. Siryo si pone come nuovo operatore nel settore degli investimenti di rischio in una fase iniziale o intermedia di sviluppo traslazionale, con un focus sulle tecnologie dirompenti nel settore Salute dell’Uomo e dell’Ambiente (ONE HEALTH).
Quanto a Siryo, si tratta di un investitore in venture capital specializzato su biotecnologie e microbiologia. Presieduto da Alessandro Sannino, ordinario di Scienza dei Materiali e Biotecnologie presso l’Università del Salento, oltre che in Celery ha investito anche nella biotech Oloker Therapeutics, nella startup israeliana attiva nella diagnosi delle patologie degli arti inferiori Votis Subdermal Imaging Technologies, Ltd, nella biofarmaceutica Postbiotica, in Eggplant, startup che produce bioplastica dalle acque reflue e dai sottoprodotti dell’industria agroalimentare; infine in Typeone Biomaterials, startup che realizza polimeri naturali.