Il gruppo RINA, che fornisce un’ampia gamma di servizi ad alto valore aggiunto nei settori energia, marine, certificazione, infrastrutture, trasporti e industry e partecipato dai fondi VEI Capital, VS&L e NB Renaissance, ha comprato dai fondatori Paolo Alberto Flammini ePaolo Capozucca il 51% di Cyber Partners spa, startup innovativa e società benefit attiva dal 2019 e specializzata nella prestazione di servizi di consulenza in materia di cyber security in favore di clienti attivi soprattutto nel settore bancario e industriale, a cui offre competenze specialistiche e tecnologie proprietarie che si sono affermate sul mercato nel giro di pochi anni (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione segue di poche settimane l’acquisizione dell’intero capitale di Logimatic Solutions, software house leader nel suo settore, con sede in Danimarca e guidata dal ceo Lars Riisberg. L’azienda, con un fatturato di circa 6 milioni di euro, sarà completamente integrata all’interno del Gruppo RINA e i suoi quasi 50 dipendenti continueranno ad offrire competenza altamente specializzata dagli uffici in Danimarca, a Singapore e in Cile (si veda qui il comunicato stampa).
Cyber Partners è una startup innovativa e una Benefit company da 2,5 milioni di euro di ricavi e circa 10 specialisti tra i più qualificati del settore, che ha saputo in pochi anni diventare un punto di riferimento nel mondo della cyber security, soprattutto in ambito bancario e industriale, con un combinato di competenze specialistiche e di sviluppo di tecnologie proprietarie. L’ingresso di Cyber Partners nel gruppo RINA porta anche alla creazione di un’unità interamente dedicata alla cyber security, concretizzando così una delle iniziative strategiche del gruppo per il prossimo triennio. Lo studio legale internazionale Gianni & Origoni ha assistito i soci fondatori di Cyber Partners, mentre per RINA l’operazione è stata curata dall’avvocato Michele Morseletto, General Counsel dell’azienda, e dal team legale interno.
Ugo Salerno, presidente e amministratore delegato di RINA, ha commentato: “Questa operazione consente a RINA e a Cyber Partners non solo di consolidare e rafforzare le reciproche competenze, ma anche di contribuire alla sicurezza delle imprese, sempre più esposte a rischi sia economici sia operativi. Oggi porre particolare attenzione alla cyber security è indispensabile per le imprese: essa impatta sulla protezione dei dati sensibili delle persone, sulla funzionalità della gestione organizzativa interna delle aziende e, dunque, sulla loro reputazione. La cyber security è una componente imprescindibile delle tematiche ESG che rientrano a pieno titolo nella strategia di business e nei valori di RINA”.
Quanto all’acquisizione di Logimatic Solutions, permetterà a RINA di aggiungere il software SERTICA al suo portafoglio di offerte marine per la gestione delle flotte navali, mentre INEXTIA, FOTODOK e RENOMATIC completeranno quelle per il settore dell’energia e industry.
Il ceo di RINA, Salerno, ha commentato: “Il business di Logimatic Solutions integra perfettamente quello di RINA, non solo perché aumenta ulteriormente la nostra capacità tecnica nel settore dei servizi digitali, ma anche in termini geografici, perché ci avvicina ai clienti in aree chiave come il nord Europa. Il software per la gestione delle flotte, SERTICA, gode di un’ottima reputazione sul mercato ed è già installato su oltre 1400 navi in tutto il mondo”.
Si tratta solo delle ultime acquisizioni condotte da RINA. Lo scorso marzo il gruppo, attraverso la controllata RINA Consulting, ha acquisito dal fondatore Andrea Storico l’intero capitale sociale di Interconsulting Engineering, società di ingegneria con sede a Roma con circa 5 milioni di euro di ricavi e 50 dipendenti specializzati in sistemistica elettronica e un know-how all’avanguardia nella progettazione e sviluppo di sistemi ed applicazioni integrati e, in particolare, di soluzioni ad alto contenuto tecnologico nell’avionica (si veda qui il comunicato stampa).
Nel luglio 2019 il gruppo aveva invece comprato CND Studio, fondato a Milano da Gino Fabbri nel 1995 e specializzato nella formazione e certificazione degli operatori di controlli non distruttivi (si veda altro articolo di BeBeez). Nel corso del 2018 RINA aveva rilevato la maggioranza di Comete Engineering, per rafforzare la presenza nel settore ingegneristico su scala internazionale. Mentre nel maggio 2016 la società aveva comprato il 100% della britannica Edif Group Limited per circa 150 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Da tempo l’amministratore delegato Ugo Salerno punta a portare la società a Piazza Affari, ma dopo lo stop del lockdown, i tempi del progetto si sono allungato e lo scorso gennaio Salerno aveva ipotizzato lo sbarco sul listino non prima di due anni. RINA ha chiuso il primo semestre 2021 con circa 258 milioni di euro di ricavi (+10% rispetto allo stesso periodo del 2020), un ebitda in crescita del 15,4% e una raccolta ordini a quasi 327 milioni di euro (+24%) (si veda qui il comunicato stampa), dopo che il 2020 si era chiuso con ricavi di circa 485 milioni di euro (dai 476 milioni del 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dicembre 2020 RINA ha si è assicurato una linea di credito da 10 milioni di euro da Unicredit, assistita dalle garanzie rilasciate dal Fondo Centrale di Garanzia nell’ambito delle misure previste dal Decreto “Liquidità (si veda qui il comunicato stampa). Nel giugno del 2020, invece, a concedere una linea di credito da 10 milioni a RINA era stata Cassa Depositi e Prestiti (si veda qui il comunicato stampa). Entrambi i casi l’obiettivo dei finanziamenti è il rinnovo tecnologico di tutte le aree di business.
RINA è nato da quello che una volta era il Registro Italiano Navale e che ha progressivamente esteso i propri servizi dalla classificazione alla certificazione, dal collaudo all’ ispezione, dalla formazione al consulting engineering e ampliato la gamma dei settori in cui opera, includendo, oltre all’industria navale, anche ambiente, responsabilità sociale, energia, infrastrutture, trasporti e logistica, agroalimentare, tecnologia e innovazione.
Rina è tuttora controllato al 70% dal Registro Navale Italiano, un ente morale di natura privata (paragonabile a una fondazione) nel cui consiglio di amministrazione siedono i rappresentanti di varie associazioni di Camere di Commercio, armatori, assicurazioni, cantieri e altri professionisti. Il gruppo è partecipato dal 2014 da Palladio, attraverso Vei Capital e Venice Shipping & Logistics, e dal 2016 da NB Renaissance (che ha rilevato la quota che nel 2014 aveva acquisito Intesa Sanpaolo, entrata nel capitale insieme a Palladio), che hanno sottoscritto inizialmente un aumento di capitale da 25 milioni, impegnandosi in investimenti successivi sottoforma di equity e di obbligazioni convertibili sino a un totale di 100 milioni, corrispondente a non oltre il 30% del capitale (si veda altro articolo di BeBeez). A oggi i fondi controllano il 27% del capitale, mentre il restante 3% in mano al management.