Salta l’operazione Pioneer-Santander. Unicredit ha annunciato ieri di aver concordato con il Banco Santander sa e Sherbrooke Acquisition di porre fine agli accordi stipulati lo scorso 11 novembre, relativi all’aggregazione di Pioneer Investments e Santander Asset Management, con il supporto dei fondi Warburg Pincus e General Atlantic (si veda qui il comunicato stampa).
Il via libera all’operazione risale all’aprile 2015 (si veda altro articolo di BeBeez), mentre l’annuncio della cordata vincitrice della gara era stato dato nel settembre 2014.
La nota spiega che “le parti hanno condotto discussioni approfondite per individuare le soluzioni praticabili per soddisfare tutti i requisiti regolamentari necessari per completare la transazione ma, in assenza di una soluzione realizzabile entro un arco di tempo ragionevole, le parti hanno concluso che fosse più appropriato porre fine alle trattative”.
Che qualcosa stesse andando storta lo aveva velatamente ammesso il nuovo amministratore delegato di Unicredit, Jean Pierre Mustier, lo scorso 11 luglio, in occasione del suo primo incontro con la stampa a valle del consiglio di amministrazione che gli ha dato mandato di implementare una profonda revisione della strategia del gruppo. “Insieme agli altri partner dell’operazione stiamo lavorando assiduamente per trovare una soluzione per il progresso dell’operazione”, aveva detto Mustier, lasciando quindi capire che ci fosse qualche complicazione soprattutto per il ritardo da parte delle autorità di controllo.
La nota del gruppo bancario precisa anche che “a seguito dell’annuncio di Unicredit, in data 11 luglio 2016, di una revisione strategica a livello di gruppo, i cui risultati saranno comunicati al mercato prima della fine del 2016, Pioneer sarà ora inclusa in tale revisione per esplorare le migliori alternative nell’interesse di tutti gli stakeholders, tra cui una potenziale ipo. Questo con l’obiettivo di garantire a Pioneer le risorse adeguate per accelerare la sua crescita e continuare a sviluppare soluzioni e prodotti best-in-class da offrire ai propri clienti e partner”
Ai fini dell’accordo con Santander, Pioneer era stata valutata 2,75 miliardi di euro, incluso il debito. Ora Credit Suisse in un suo report pubblicato ieri ipotizza che in sede di ipo possa essere collocato sul mercato circa il 30% del capitale, che corrisponderebbe a un’ipo da circa 720 milioni.