Sira Industrie sarà l’unico produttore straniero di radiatori per riscaldamento in alluminio e bimetal a partecipare all’appalto indetto dal governo cinese per dotare di radiatori le nuove costruzioni in Tibet nelle città di Llhasa, NaQu e ShanNan, nell’ambito di un progetto volto a migliorare il tenore di vita medio della popolazione. L’intero appalto ha un valore di 2 miliardi di yuan e Sira stima di porter ottenere come minimo il 30% del valore complessivo dell’appalto, pari a 600 milioni di yuan (circa 75 milioni di euro) in 5 anni. Il resto dell’appalto andrà invece suddiviso tra quattro produttori cinesi.
L’annuncio (scarica qui il ComunicatoSira) è stato dato nei giorni scorsi da Valerio Gruppioni, presidente e azionista di maggioranza della società italiana partecipata al 30% dal Fondo Italiano d’Investimento, che a fine 2011 ha sottoscritto un aumento di capitale da 12 milioni per finanziare lo sviluppo di Sira Industrie.
Sira ha anche annunciato i risultati dei nove mesi 2013, con i ricavi che sfiorano i 60 milioni di euro dai 48 milioni dello stesso periodo del 2012 (+22%) e che puntano a 82,3 milioni a fine anno (dai 68,8 milioni del 2012). Quanto all’ebitda, a fine settembre era quadruplicato rispetto all’anno scorso, attestandosi al 4,3% del valore della produzione. Il tutto in presenza in un piano di investimenti appena ultimato per il triennio 2011-2013 del valore complessivo di 15 milioni finanziati sia con mezzi propri sia con ricorso all’indebitamento a medio-lungo termine.
In particolare, l’intervento del Fondo Italiano ha coinciso con il subentrare del gruppo nell’attività produttiva del ramo d’azienda del sito Faral di Campogalliano, storica azienda di produzione di radiatori e con l’acquisizione di Almec di Nusco, specializzato nel settore pressofusione conto terzi , dopo il fallimento dell’azienda irpina. Poco meno di un anno fa, invece, Sira ha rilevato il marchio IPS – Industrie Pasotti Radiatori da Industrie Pasotti spa di Prevalle.