Cerved Group ha presentato ieri a Borsa Italiana la domanda di ammissione a quotazione delle proprie azioni ordinarie sull’Mta e richiesto l’approvazione e il via libera da parte di Consob alla pubblicazione del Prospetto Informativo relativo all’Offerta Pubblica di Sottoscrizione e Vendita (scarica qui il comunicato). Più precisamente ad aver presentato la domanda è Cerved Information Solutions spa, holding direzionale al vertice del Gruppo Cerved.
Il gruppo specializzato in informazioni finanziarie potrebbe essere valutato sino a 2 miliardi di euro, se si applicasse alla quotazione il multiplo dell’ebitda previsto per 2014 di circa 12,4 volte, al quale viene valutato Experian, leader globale del settore quotato a Londra (si veda altro articolo di BeBeez, in cui si valutava Cerved sino a 1,7 miliardi, ragionando sul mutiplo dell’ebitda 2013 con un multiplo di Experian più basso).
MF-Milano FInanza calcola oggi che, considerando che Cerved ha chiuso il 2013 con un fatturato di circa 310 milioni (dai 292 milioni del 2012) e un ebitda di 150 milioni (da 143 milioni), se si ipotizza nel 2014 un tasso di crescita costante dell’ebitda a circa 160 milioni, allora si arriverebbe appunto a sfiorare i 2 miliardi di euro di enterprise value. Se invece si applicassero i multipli di 10,5-11 volte l’ebitda ai quali viene quotato Dun&Bradstreet, quotato al Nasdaq, ma ultimamente in stallo di crescita, allora si arriverebbe a 1,7 miliardi.
Quando CVC aveva acquisito le quote dei precedenti azionisti, cioé i fondi Clessidra e Bain Capital, la valutazione di 1,13 miliardi era stata infatti condotta sulla base di un multiplo di circa 8 volte l’ebitda del 2012 che era stato di 143 milioni. A queste cifre, l’ipo permetterebbe quindi al team italiano di CVC, guidato da Giampiero Mazza, di portare a casa già gran parte del capitale investito poco più di un anno fa.
Se la valutazione si collocherà tra 1,7 e 2 miliardi di euro, con un debito netto di circa 700 milioni (era di 740 milioni a fine 2013), la capitalizzazione si attesterebbe a 1-1,3 miliardi. E visto che, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, allo studio c’è la quotazione del 40% del capitale, allora l’ipo in questione varrebbe tra i 400 e i 500 milioni.
I coordinatori globali dell’opvs sono Banca Imi, JP Morgan, Mediobanca e Unicredit. Bookrunners dell’operazione sono Bnp Paribas, Deutsche Bank e HSBC. UniCredit sarà inoltre responsabile del collocamento per l’offerta pubblica, Banca Imi agirà anche come sponsor e Lazard sarà l’advisor.
I consulenti legali incaricati sono lo Studio Gattai Minoli & Partners e Latham & Watkins per Cerved, Chiomenti e White & Case per i global coordinators, PwC è la società di revisione incaricata, e gli aspetti fiscali sono stati curati da Pirola Pennuto Zei&Associati e Facchini Rossi&Soci. (riproduzione riservata)