Ovs è sbarcata ieri mattina sul mercato Mta di Borsa italiana, dopo il collocamento presso gli investitori istituzionali e privati a 4,1 euro per azione, vicino al prezzo minimo della forchetta di 4-5,4 euro, prezzo al quale sono stati raccolti ordini pari a circa due volte il quantitativo offerto (scarica qui il comunicato stampa). Il debutto ha visto il titolo scendere sino a 3,93 euro per azione per poi recuperare e chiudere sullivello di collocamento a 4,1 euro.
Nell’ambito dell’offerta globale sono pervenute richieste per complessive 226,8 milioni di azioni e sono state assegnati 111,9 milioni di azioni a 5.233 richiedenti (di cui 101,9 milioni assegnate a 113 istituzionali).
La capitalizzazione di Borsa iniziale di Ovs, dunque, è stata di circa 930,7 milioni di euro, per un ricavato complessivo derivante dall’offerta globale, al netto delle commissioni massime riconosciute al consorzio di banche collocatrici, pari a circa 402,7 milioni.
Il Prospetto informativo spiegava che “l’emittente utilizzerà, in tutto o in parte i proventi derivanti dall’offerta per rimborsare l’indebitamento finanziario derivante dal vecchio contratto di finanziamento per un importo pari a circa 335 milioni di euro, tenendo conto che la restante parte sarà oggetto di rifinanziamento mediante erogazione del nuovo contratto di finanziamento” (si veda altro articolo di BeBeez).
A questo proposito, lo scorso 25 febbraio Ovs ha pubblicato un Supplemento al Prospetto informativo per precisare i dettagli del nuovo contratto di finanziamento stipulato dalla controllate gruppo Coin con le banche (scarica qui il Supplemento al Prospetto). Il contratto prevede la concessione a gruppo Coin di una linea di credito a medio/lungo termine da 140 milioni di euro e di una linea di credito revolving da 30 milioni, che saranno assistite tra l’altro, da alcune garanzie da costituirsi su alcuni beni di titolarità di Gruppo Coin e in particolare, da un pegno sulla partecipazione detenuta da Coin in Ovs. Il Supplemento precisa infatti quelle azioni saranno costituite in pegno a favore di Banca Imi, Bank of America Merrill Lynch, Credit Suisse, Goldman Sachs, Hsb e UniCredit.
“L’obiettivo è mantenere la promessa di crescere in un mercato che non sappiamo se crescerà. Quindi vogliamo continuare ad aumentare le quote di mercato attraverso la prosecuzione del piano di sviluppo, con l’apertura di nuovi negozi”, ha spiegato l’amministratore delegato Stefano Beraldo a margine della cerimonia di quotazione, mettendo in evidenza che il mercato italiano è in fase di consolidamento.
“C’è spazio per un aumento della quota (di mercato) anche del 40% in cinque anni” in Italia, ha precisato Beraldo. Attualmente Ovs ha una quota di mercato di circa il 6,3%”, ha detto ancora Berlado, aggiungendo che, se l’Italia è la priorità, “l’estero resta un’area di attività che stiamo guardando con attenzione”.
Un impegno per un’ulteriore crescita di Ovs è arrivato anche da Nikos Stathopoulos, managing partner di BC Partners, azionista di maggioranza di Ovs con circa il 55% dopo la diluizione avvenuta con l’Ipo. “Il nostro focus è proseguire con la crescita di Coin e Ovs”, ha spiegato Stathopoulos, sottolineando che il fondo non ha fretta di uscire dall’azionariato.