Borsalino si prepara a depositare domanda di concordato preventivo al Tribunale di Alessandria. L’annuncio ufficiale, dopo le indiscrezioni dei giorni precedenti, è stato dato lo scorso 5 marzo dalla griffe produttrice degli iconici cappelli ai sindacati rappresentanti dei 130 dipendenti. Il presidente Marco Moccia ha infatti dichiarato che la società “sta valutando strumenti di carattere straordinario con l’obiettivo prioritario della continuità produttiva”. La delibera del Consiglio di amministrazione è dello scorso 11 febbraio.
Lo scorso agosto Borsalino Giuseppe e Fratello spa aveva deliberato un aumento di capitale da 4,5 milioni di euro, per garantire la continuità aziendale dopo la maxi-perdita di 21,93 del 2013 (si veda altro articolo di BeBeez). A fine giugno, la perdita era stata coperta dal socio Finanziaria italiana per lo sviluppo industriale (che fa capo a Marco Marenco, l’imprenditore che controlla al 39,4% la quotata K.R. Energy) ricorrendo alla riserva straordinaria (4,3 milioni) e all’intera voce di stato patrimoniale «versamenti in conto capitale» (17,63 milioni). Solo che per garantire la continuità aziendale servivano nuovi capitali.
Come spiegato da MF Fashion lo scorso 5 marzo, però, Marenco, socio di maggioranza di Borsalino attraverso la Fisi (50,45%), società che ha sede in Germania, e la Finind (17,47%), già commissariata per bancarotta, dal giugno scorso è di fatto latitante dopo gli ordini di cattura emessi dai Tribunali di Asti e Alessandria. Marenco sarebbe infatti responsabile di un crac stimato intorno ai 3 miliardi di euro.