Sono stati presentati oggi, in occasione del convegno annuale AIFI (Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital) i risultati dell’analisi condotta da AIFI, in collaborazione con PwC – Transaction Services, sul mercato italiano del capitale di rischio.
“Guardando ai dati si vede la conferma del ruolo importante dei fondi di private equity e di venture capital nello sviluppo occupazionale; ad oggi, le imprese in portafoglio impiegano quasi 500mila persone” – afferma Innocenzo Cipolletta presidente AIFI – “Le aziende in cui investono i fondi hanno un tasso di occupazione annuo che cresce del 5,5% rispetto alla variazione registrata in Italia nello stesso periodo del -0,4%; le società in portafoglio registrano un incremento del livello di managerializzazione con una crescita significativa della componente dirigenziale”.
Raccolta
Nel 2014 la raccolta sul mercato è stata pari a 1.348 milioni di euro, +116% rispetto ai 623 milioni del 2013. Il dato è influenzato dalla forte raccolta di un operatore istituzionale, il Fondo Strategico Italiano, che ha ricevuto ingenti capitali dai fondi sovrani. Continua la crescita del peso dell’estero sulla raccolta che resta importante anche escludendo FSI ed è pari infatti al 45% del totale. Gli operatori che nel 2014 hanno svolto attività di fundraising sul mercato, sono stati 15 rispetto agli 11 del 2013.
Investimenti
Nel 2014 è da sottolineare l’aumento del numero di operazioni di buyout che sono state 91 rispetto ai 50 del 2013. Stabile l’ammontare che rimane a 2.181 milioni di euro di equity (nel 2013 erano 2.151 milioni di euro). Cresce l’ammontare investito in expansion che passa da 914 milioni a 1.179 milioni di euro con un +29%; diminuisce il numero delle operazioni che passa da 138 a 101. Cresce il taglio medio delle operazioni di expansion mentre diminuisce quello dei buyout. L’attività di turnaround segna un dato positivo in termini di ammontare grazie ad alcuni operatori internazionali; nel 2014 sono stati investiti 97 milioni di euro rispetto ai 3 milioni di euro dell’anno precedente.
Esaurito il fondo HT per il Mezzogiorno (fondo di fondi a capitale pubblico promosso dal Governo con l’obiettivo di favorire gli interventi di innovazione digitale nel Sud Italia), le operazioni in early stage hanno subito una battuta d’arresto: sono state infatti 106 le operazioni chiuse rispetto alle 158 del 2013. Anche l’ammontare è calato passando da 82 milioni del 2013 a 43 milioni di euro del 2014.
“Il mercato del venture capital è ancora giovane e deve essere aiutato; abbiamo visto come il fondo HT per il Mezzogiorno sia stato utile” – afferma Anna Gervasoni, direttore generale AIFI – “Serve ora potenziare iniziative a carattere nazionale che facciano da volano alle risorse degli operatori, mettendo in moto le tante idee presenti nel nostro Paese che hanno bisogno di un sostegno finanziario per muovere i primi passi”.
I fondi internazionali hanno complessivamente investito 1.905 milioni di euro rispetto ai 1.366 milioni di euro del 2013, in crescita del 39%.
A livello di settore, il comparto IT guida il mercato, con 47 operazioni, seguito da servizi non finanziari con 33 e dal manifatturiero, con 26. Il 40% dei deal è stato realizzato in imprese definite di High Tech.
Disinvestimenti
Nel 2014, l’ammontare disinvestito al costo di acquisto delle partecipazioni, è stato pari a 2.632 milioni di euro in crescita del 36% rispetto ai 1.933 dell’anno precedente. Il numero delle dismissioni è stato di 174 (+23%) rispetto alle 141 del 2013. Il dato è senz’altro positivo. Resta prevalente lo strumento del trade sale (vendita a operatori industriali) per l’uscita dall’investimento; nel 2014 sono state realizzate anche delle buone operazioni di disinvestimento attraverso l’IPO.
“L’influenza positiva del private equity sul nostro tessuto economico è ancora una volta confermata dal nostro studio annuale sull’Impatto Economico del Private Equity e del Venture Capital in Italia” – commenta Francesco Giordano Partner PwC Transacion Services – “Le aziende possedute da investitori finanziari, infatti, oltre a crescere in termini di fatturato, redditività e occupazione a un passo superiore alla media, spingono molto su investimenti e processi di managerializzazione”
Riassunto dei principali indicatori
2014 (in milioni di euro) |
2013 (in milioni di euro) |
Variazione % |
|
Risorse raccolte sul mercato |
1.348 |
623 |
+116,4% |
Risorse investite |
3.528 |
3.430 |
+2,9% |
Risorse disinvestite |
2.632 |
1.933 |
+36,2% |
Fonte: AIFI – PwC
La distribuzione degli investimenti per tipologia
|
2014 ammontare (milioni di euro) |
2013 ammontare (milioni di euro) |
Variazione % |
Early stage (seed e startup) |
43 |
81 |
-47,8% |
Expansion |
1.179 |
914 |
29,1% |
Turnaround |
97 |
3 |
+3.144,6% |
Replacement |
28 |
281 |
-90,0% |
Buyout |
2.181 |
2.151 |
+1,4% |
Totale |
3.528 |
3.430 |
+2,9% |
Fonte: AIFI – PwC
|
Numero 2014 |
Numero 2013 |
Variazione % |
Early stage (seed e startup) |
106 |
158 |
-32,9% |
Expansion |
101 |
138 |
-26,8% |
Turnaround |
8 |
5 |
+60,0% |
Replacement |
5 |
17 |
-70,6% |
Buy out |
91 |
50 |
+82,0% |
Totale |
311 |
368 |
-15,5% |
Fonte: AIFI – PwC
Suddivisione settoriale
Settore | Ammontare (milioni di euro) |
Lusso | 680 |
Beni e servizi industriali | 664 |
Alimentare | 530 |
Servizi finanziari | 375 |
Energia & utilities | 173 |
Settore | Numero |
IT | 47 |
Servizi non finanziari | 33 |
Manifatturiero | 26 |
Energia & utilities | 24 |
Beni e servizi industriali | 22 |
Disinvestimenti
2014 Numero |
2013 Numero |
Variazione % |
|
Trade sale |
66 |
68 |
-2,9% |
Vendita ad altri investitori finanziari |
31 |
25 |
+24,0% |
IPO/post IPO/cessione in Borsa |
16 |
11 |
+45,5% |
Write off |
26 |
15 |
+73,3% |
Buy Back/Altro |
35 |
22 |
+59,1% |