Dimms Control spa prepara per inizio 2016 la quotazione in Borsa sull’Aim italia o sull’Aim di Londra, senza escludere il dual listing. Lo scrive oggi MF-Milano Finanza (si veda qui il comunicato stampa).
La società campana che opera nel settore dei servizi ingegneristici specialistici sulle grandi opere, è partecipata dal 2012 al 36,52% dal fondo Xenon Private Equity, Il resto del capitale di Dimms Control fa capo ai fratelli Massimo (presidente), Serena e Maurizio De Iasi, che l’hanno fondata ad Avellino nel 1992.
Da allora la società ha esteso la propria operatività all’estero, costituendo la sede operativa di Bucarest, per entrare nei mercati dell’Est Europa, e che più di recente ha costituito una controllata in Mozambico focalizzata nel settore oil&gas, il cui obiettivo è quello di diventare un hub per lo sviluppo dei mercati del Mozambico, della Tanzania, dell’Angola, del Congo, della Nigeria, del Sud Africa e in genere dell’Est Africa o Africa Australe. Dimms Control lavora per clienti del calibro di Eni, Shell, Total, Astaldi, Impregilo, Anas, Tecnis, Tecnimont, Italferr e Nakheel.
Le risorse finanziarie che Dimms reperirà con l’ipo, alle quali si affiancheranno altri 10 milioni di euro di finanziamenti bancari, mutui o minibond, serviranno a finanziare l’apertura di una nuova business unit attiva nel campo del near-shore e dell’off-shore, che nelle previsioni del piano industriale 2016-2018 porterà a un corposo incremento del fatturato, che nel 2018 è visto salire a quota 50 milioni di euro, partendo dai 12 milioni del 2014 (+50% dal 2013) e da un ebitda di 2,4 milioni (+130% dal 2013).
La società prevede quindi di proseguire il trend degli ultimi tre anni, durante i quali ha triplicato i ricavi anche grazie ad acquisizioni. Xenon Private Equity aveva infatti investito 6 milioni di euro di equity nel capitale della società, assistita dall’advisor Integrae sim e dai legali di Nctm, dopo aver chiuso il 2011 con ricavi per 8 milioni.
Nel corso del 2014 Dimms ha investito 5 milioni nell’acquisizione del 94% di Elletipi e del 66% di Geomarine. E quest’anno l‘idea è di investire altri 6 milioni di euro in due acquisizioni in Italia oppure in Africa per fare poi, quasi certamente, rotta su Dubai o Abu Dhabi.
Concretizzando il piano di acquisizioni, il gruppo nel 2015 crescerà del 50% con una previsione di fatturato di 18-20 milioni. Dopodiché nel 2016 si prevede che il piano di acquisizioni continuerà, supererà i 6 milioni e sarà rivolto esclusivamente all’estero.