Progressio sgr si è aggiudicato il controllo di Giorgetti spa, la storica società di Meda (Monza) produttrice di mobili di design di alta gamma. Lo ha scritto ieri Il Messaggero.
Progressio sgr avrebbe quindi battuto le altre offerte in campo e cioé quelle di Venice (Palladio Finanziaria), di un investitore cinese di Shanghai e del club di investitori creato nei mesi scorsi da due volti noti del private equity italiano e cioé Fabio Sattin e Paolo Colonna, con l’obiettivo di creare un polo italiano del design partendo da un primo investimento nella Gervasoni di Udine (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel frattempo al progetto dei due manager hanno aderito altri nomi noti della finanza e dell’imprenditoria: il Corriere della Sera riferisce di finanzieri come Francesco Micheli, Paolo Basilico (Kairos), Francesco Perilli (Equita) e Dante Roscini (ex capo di Morgan Stanley a Milano). Noti manager come Gianmario Tondato (Autogrill) e Umberto Quadrino (ex numero uno di Edison). Dinastie industriali come i Marzotto e i Costa. Infine professionisti, consulenti e avvocati quali Umberto Nicodano, Marco Costaguta, Marco Santandrea
Che la famiglia Giorgetti fosse alla ricerca di un nuovo socio era una voce che circolava da mesi e in particolare appunto da quando Sattin e Colonna avevano messo gli occhi sulla Gervasoni. Per ragioni legate al passaggio generazionale, il presidente Carlo Giorgetti, 81 anni, e i suoi cugini Pierluigi e Giuseppe, solo di poco più giovani, avevano infatti dato mandato a Banca Imi per la ricerca di un socio.
La Giorgetti ha chiuso il 2014 con circa 40 milioni di euro di fatturato (quasi tutto all’estero) e un ebitda di 5,3 milioni ed è stata valorizzata oltre 10 volte l’ebitda, per un valore di 55-60 milioni di euro.