Il gruppo Newlat dell’imprenditore salernitano-svizzero Angelo Mastrolia ha comprato da Kraft Heinz lo stabilimento parmense di Ozzano Taro e amplia così il suo business anche agli alimenti per l’infanzia. SI tratta di un’attività che coinvolge 168 addetti e che vale poco meno di 100 milioni di euro di fatturato. Nello stabilimento si producono, infatti, i prodotti Plasmon, Dieterba e Nipiol e quindi biscotti, pappe, riso, pasta, farine, olio, pollo liofilizzato e omogeneizzati, ma anche i prodotti a marchio Biaglut (alimenti per celiaci) e Aproten (alimenti a basso contenuto di proteine).
Kraft Heinz, dunque, resta con un solo stabilimento produttivo in Italia, quello di Latina, mentre per il resto la produzione è ora tutta in outsourcing. Quanto a Newlat, il gruppo basato a Reggio Emilia, prosegue nella strategia di acquisizioni, con l’obiettivo nel medio termine di sbarcare in Borsa.
Newlat è già proprietaria dei marchi Polenghi Lombardo, Giglio, Optimus, Fior di Salento, Matese, Torre in Pietra, Ala e Yokki’s nel settore latte e licenziataria del brand Buitoni per la produzione di pasta e fette biscottate, oltre che proprietaria dei marchi Corticella, Pezzullo, Ciccarese, Guacci, Pallant e Krokkis nel settore pasta.
Nell’operazione, che si è conclusa nel giro di pochi mesi e che ha visto l’interesse anche di altri gruppi industriali italiani ed esteri, Newlat è stata affiancata da Unicredit, mentre advisor finanziario di Kraft Heinz è stata Arietti&Partners.
Grazie al deal Newlat porta così il suo fatturato dai circa 320 milioni di euro del 2014 a quota 400 milioni. Si tratta di un incremento che sarà assicurato anche negli anni a venire, perché l’accordo con Kraft Heinz prevede che lo stabliimento continui a produrre per il colosso internazionale dell’alimentare i prodotti a marchio Plasmon, Dieterba, Nipiol, Biaglut e Aproten, che resteranno di proprietà di Kraft Heinz. Lo stabilimento di Newlat potrà però nel contempo produrre anche per terzi in private label. Mastolia si è impegnato a salvaguardare il posto di lavoro e a fare investimenti per 10 milioni nei prossimi anni.
Mastolia aveva acquisito Newlat da Parmalat al valore simbolico di un euro, ma accollandosi i debiti, nella primavera del 2008 tramite la sua Tmt Finance sa di Lugano e da allora l’ha fatta crescere per acquisizioni. E nel novembre successivo Parmalat aveva ceduto a Newlat anche il ramo d’azienda caseario con sede a Lodi che produceva i prodotti a marchio Ala, Polenghi e Optimus.
Sempre nel 2008 Newlat aveva comprato da Nestlé lo stabilimento di Sansepolcro dove si producono la pasta secca e le fette biscottate Buitoni, Anche in quel caso l’accordo era stato che lo stabilimento avrebbe continuato a produrre per il colosso dell’alimentare venditore.
Nel dicembre 2013 Newlat ha acquisito per 20 milioni di euro dal gigante spagnolo Ebro Foods i marchi tedeschi della pasta Birkel e 3 Glocken, diventando il primo player di settore in Germania, con una quota di mercato di circa il 20%. Infine nel dicembre 2014 il gruppo italiano ha comprato anche la Centrale del Latte di Salerno.
A oggi quindi Newlat produce con undici impianti di produzione, di cui cinque fabbriche di pasta e prodotti da forno (Pasta Combattenti di Cremona, Corticella di Bologna, Guacci di Campobasso, Ciccarese di Bari e Pezzullo di Eboli), due mulini e quattro stabilimenti di trasformazione del latte.