![Stefano Lorenzi](https://bebeez.it/wp-content/blogs.dir/5825/files/2016/01/lorenzi.jpg)
Pillarstone Italy è in trattative esclusive per rilevare il controllo di Sirti. Lo ha comunicato l’operatore di private equity specializzato in turnaround e controllato da Kkr lo scorso 28 dicembre (si veda qui Reuters).
Pillarstone, si legge nel comunicato, ha avviato negoziazioni in esclusiva con azionisti e principali creditori del gruppo leader nel settore dell’ingegneria e dell’impiantistica di reti tlc, “con l’obiettivo di rafforzare la società attraverso l’iniezione di nuovo capitale e la costruzione e sviluppo di un nuovo piano industriale al fianco del management della società”. L’esclusività delle negoziazioni, continua la nota, “è finalizzata a consentire il closing dell’acquisizione della società per permetterne la riorganizzazione entro i primi mesi del 2016 e, di conseguenza, il successivo rilancio”.
Il dossier Sirti era sul tavolo di Pillarstone da qualche mese (si veda altro articolo di BeBeez) e ha battuto le altre offerte presentate all’advisor lazard da parte degli altri investitori interessati come il gruppo industriale di telecomunicazioni Zte (cinese) e il fondo Orlando Italy, specializzato in ristrutturazioni aziendali.
Oggi Sirti è partecipata al 26,84% da Intesa Sanpaolo (socia dopo aver convertito anni fa un prestito convertendo di 40 milioni ma anche creditrice per circa 200 milioni, in scadenza quest’anno) e per il restante 73,16% dalla holding Hiit, nella quale sono concentrati gli investimenti dei soci industriali (la Techint in particolare), i fondi di private equity (Investindustrial, Clessidra e 21 Investimenti) e i fondi di debito (Ver Capital e Emisys Capital).
Il problema del gruppo è il debito (a fine 2014 il debito finanziario netto era di 277 milioni) e non il business, che non risulta compromesso, anzi. La semestrale (scarica qui il comunicato stampa) al giugno 2015 indica ricavi per 306 milioni, in crescita del 7% sul giugno 2014, un ebitda in linea con la previsione di un aumento del 10% nell’intero esercizio (è stato di 40 milioni nel 2014, a fronte di 630 milioni di ricavi) e un risultato operativo netto per la prima volta in pareggio da sei anni a questa parte (si veda anche intervista dello scorso giugno dell’ad Stefano Lorenzi al Corriere Comunicazioni).