Il fondo Wisequity IV gestito da Wise sgr ha comprato il controllo di Tapì spa dai soci fondatori Alberto Baban e Nicola Mason e dal fondo Gradiente I gestito da Gradiente sgr (scarica qui il comunicato stampa).
Tapì, con sede a Massanzago (Padova), è leader mondiale nel design e nella produzione di tappi a T per il mondo degli spirits premium e super premium. La società produce con stabilimenti in Italia, Messico e Argentina, servendo l’Europa, gli Stati Uniti e il Centro America. La società opera anche nei mercati del food e del vino a cui fornisce chiusure innovative e di design.
L’acquisizione è stata finanziata da un pool di banche composto da Crédit Agricole FriulAdria (in qualità di banca capofila), Interbanca e Bper Banca. La direzione del gruppo verrà assunta da Roberto Casini, già socio e amministratore delegato delle società americane (Messico e Stati Uniti) controllate da Tapì.
Adivisor finanziario dell’operazione è stato Vitale&Co. Wise è stata assistita dallo Studio Simmons&Simmons; la due diligence contabile e fiscale è stata curata dallo Studio Spada Partners e da Kpmg; Fineurop Soditic è stato l’advisor per la strutturazione del debito. I venditori sono stati assistiti dallo studio Grava & Associati; la parte contabile e fiscale è stata curata dallo Studio Tributario Berto. Il contratto di finanziamento è stato curato per Wise da Simmons & Simmons, mentre per le banche finanziatrici da Clifford Chance.
Gradiente I era entrato nel capitale di Tapì nel 2012. L’ad di Gradiente sgr, Pietro Busnardo, ha spiegato che “con l’acquisizione di Microcell nel 2013, società di Roberto Casini, ma soprattutto con l’acquisizione del gruppo Tapones Escobar nel 2014, Gradiente I ha portato la società dall’essere un’azienda locale di 12 milioni di euro iniziali di fatturato a un gruppo da circa 40 milioni e stabilimenti in due diversi continenti, incrementando il valore dell’industria italiana e aumentandone i posti di lavoro”,
Tapì ha chiuso il 2015 con un fatturato di 31,6 milioni di euro, un ebitda di 3,9 milioni e un debito finanziario netto di 4,2 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
L’ingresso del fondo ha l’obiettivo, da un lato, di rafforzare la struttura commerciale europea e americana e, dall’altro, di finanziare alcune acquisizioni, di cui una già in fase di negoziazione.
Per Wisequity IV, che ha completato la raccolta lo scorso a 215 milioni di euro, si tratta del terzo investimento dopo quelli in Corob e in KBC e Guarisco, per dare vita a Imprima spa.