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Francesco Trapani investe in Tiffany & Co. insieme all’hedge fund Usa attivista Jana Partners, che nel complesso comprano il 5,1% del capitale del colosso della gioielleria che ieri ha chiuso in rialzo del 2,59% a 88,41 dollari per azione, per una capitalizzazione di 11 miliardi di dollari (scarica qui il comunicato stampa).
Nell’ambito dell’operazione, Trapani siederà nel consiglio di amministrazione di Tiffany come consigliere indipendente, insieme ad altri due nuovi consiglieri e cioé Roger Farah, ex co-ad di Tory Burch, e James Lillie, ex-ceo di Jarden Corp. Il Cda di Tiffany & Co. avrà 13 così membri. Trapani farà parte anche del comitato nomine e corporate governance e del comitato di ricerca.
A strutturare l’operazione è stata la boutique di consulenza londinese Bluebell fondata nel 2014 da due italiani, entrambi con un passato di investment banker in Goldman Sachs e Morgan Stanley, Marco Taricco e Giuseppe Bivona, insieme a David Calvo Platero. Bluebell, che ha a sua volta investito in Tiffany, è specializzata nell’affiancare i fondi attivisti nell’individuazione dei loro investimenti e di recente è stata sotto i riflettori della stampa italiana per aver affiancato il Elliot Management di Paul Singer nella battaglia su Ansaldo STSe per aver scritto al governo chiedendo di intervenire nell’assemblea di Mps lo scorso aprile per bocciare la relazione sulla remunerazione, chiedere le dimissioni dell’amministratore delegato Fabrizio Viola e proporre l’azione di responsabilità verso lo stesso Viola e l’ex presidente Alessandro Profumo.
Francesco Trapani, 59 anni, ha alle spalle una lunga esperienza nel settore lusso, dopo essere stato amministratore delegato di Bulgari e poi presidente e ceo della divisione orologi e gioielli e di consigliere di amministrazione del gruppo Lvmh , dopo che Bulgari è stata acquisita dal colosso francese del lusso che fa capo a Bernard Arnault. Di Arnault Trapani è stato anche advisor per un paio d’anni, prima di passare a Clessidra sgr, quando alla guida c’era ancora Claudio Sposito e l’sgr si apprestava al lancio della raccolta del terzo fondo.
Quando Sposito è mancato un anno fa, Trapani aveva inizialmente offerto alla famiglia Sposito di rilevare il 59% delle quote dell’sgr, ma non era stato trovato un accordo (si veda altro articolo di BeBeez) e alla fine l’intero capitale dell’sgr è stato invece ceduto a Italmobiliare (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso dicembre Trapani ha affiancato Panfilo Tarantelli e i suoi soci Sergio Ascolani, Salvatore Cordaro e Umberto Quadrino nell’azionariato di Tages Holding, asset manager attivo nel segmento hedge, energia e infrastrutture e Npl (si veda altro articolo di BeBeez).