Granarolo ha annunciato ieri il collocamento in private placement dell’atteso bond senior, che era allo studio da inizio anno. L’emissione, che è stata di 60 milioni, ha scadenza marzo 2023, è stata collocata alla pari e paga una cedola del 3,05%. L’operazione è stata strutturata e collocata dai joint-lead manager BnpParibas e Deutsche Bank.
A sottoscrivere il bond del gruppo alimentare di Bologna, controllato dalle cooperative di settore e partecipato al 19,78% da Intesa Sanpaolo, sono stati in parti uguali il gruppo Cassa Depositi e Prestiti e il Fondo Sviluppo Export, il fondo di private debt gestito da Amundi sgr e promosso da Sace, di cui 175 milioni finanziati dalla Banca Europea per gli Investimenti e garantiti dalla stessa Sace. Granarolo ha già in circolazione un bond da 50 milioni a scadenza dicembre 2019 e cedola 5,8% emesso nel 2013.
L’iniziativa contribuisce al finanziamento del nuovo Piano industriale 2016-2019 di Granarolo, progetto che punta ad attuare una strategia di espansione all’estero della società e a raggiungere un incremento dal 20% al 40% dei ricavi provenienti dai nuovi mercati. Con la nuova liquidità, Granarolo potrà ampliare la gamma dei prodotti offerti e le geografie raggiunte e concludere ulteriori nuove acquisizioni,
L’acquisizione più recente è di pochi giorni fa: Granarolo ha infatti comprato il 60% di Allfood Importacao, tra i primi importatori e distributori di prodotti tipici europei in Brasile. Si tratta della seconda operazione nel Paese dell’America meridionale negli ultimi due anni: a fine 2015, infatti, Granarolo aveva acquisito una partecipazione del 60% di Yema, società specializzata nella produzione e commercializzazione di una vasta gamma di prodotti caseari. A inizio anno, invece, Granarolo ha finalizzato l’acquisizione dell’italiana San Lucio, società che ha sviluppato un innovativo snack di formaggio cotto al forno venduto a marchio GrokSi
Il bilancio consolidato 2016 per il gruppo si è intanto chiuso con 1,181 miliardi di ricavi, in crescita di oltre 100 milioni dagli 1,078 miliardi del 2015, con un importante contributo del business internazionale (ricavi superiori ai 300 milioni), e un ebitda di 81 milioni dai 69,7 milioni del 2015. In miglioramento anche il debito finanziario netto, che scende a 87,6 milioni dai 100,1 milioni del 2015, pur in presenza di acquisizioni (si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Nel corso del 2016 Granarolo ha finalizzato, sia direttamente sia attraverso la controllata Granarolo International srl, le seguenti acquisizioni:
• Granarolo Baltics OÜ (Estonia), operante nel settore della commercializzazione di prodotti lattiero caseari e nell’importazione di prodotti italiani di qualità nel mercato delle Repubbliche baltiche.
• Matric Italgross AB (Svezia), distributore di prodotti italiani in Svezia.
• Comarsa SA e Angira SA (Svizzera), società di distribuzione di prodotti Food Made in Italy.
• Pandea Dietetica (Italia), specializzata nella produzione di prodotti da forno con e senza glutine.
• Fattorie Giacobazzi S.r.l. (Italia), azienda specializzata nella produzione di un vasto assortimento di aceti balsamici, operante in Italia e all’estero (anche attraverso le filiali UK e USA).
• Conbio (Italia), azienda leader nella produzione di una vasta gamma di prodotti gastronomici vegetali e biologici.