L’Italian Recovery Fund (l’ex fondo Atlante II, si veda altro articolo di BeBeez), gestito da Quaestio Capital sgr, ha chiuso l’investimento nella tranche mezzanine della cartolarizzazione di circa 25 miliardi di euro di Npl di Banca Monte dei Paschi di Siena (scarica qui il comunicato stampa).
Nel dettaglio, Italian Recovery Fund acquisirà, con un investimento di 805 milioni di euro, il 95% della tranche mezzanine emessa dal veicolo di cartolarizzazione Siena NPL 2018 srl, a cui è stato trasferito il portafoglio di crediti deteriorati di Mps (si veda qui avviso in Gazzetta Ufficiale).
L’investimento nel 95% della tranche junior da parte di Italian Recovery Fund e l’ottenimento del rating e della Gacs sulla tranche senior (e la sua successiva cessione sul mercato) avverranno invece entro il primo semestre 2018.
L’operazione di cartolarizzazione degli Npl era stata comunicata nei dettagli da Mps lo scorso luglio, a valle dell’approvazione da parte della Commissione Ue del Piano di ristrutturazione 2017 – 2021 (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione di cessione delle sofferenze prevede nel dettaglio la dismissione di un portafoglio di sofferenze con un valore contabile lordo al 31 dicembre 2016 di circa 26,1 miliardi, mediante un’operazione di cartolarizzazione e attraverso l’intervento del fondo Italian Recovery, con il quale, a fine giugno, è stato firmato un accordo vincolante per l’acquisto del 95% dei titoli junior e mezzanine (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel perimetro della Cartolarizzazione rientrano i crediti del Gruppo Mps che al 31 dicembre 2016 erano classificati a sofferenza al netto di un portafoglio di 2,5 miliardi, costituito da crediti unsecured con valore lordo unitario inferiore a 150 mila euro e da crediti leasing.
Il prezzo di cessione previsto è di circa 5,5 miliardi pari al 21,0% del valore lordo, a fronte di un valore netto contabile di circa 9,4 miliardi. La differenza tra il prezzo di cessione ed il valore netto contabile, pari a circa 3,9 miliardi, è stata contabilizzata nel primo semestre 2017 e il deconsolidamento del portafoglio cartolarizzato è atteso entro giugno 2018.
Il portafoglio è stato trasferito a una società veicolo appositamente costituita e sarà finanziato attraverso l’emissione dei seguenti titoli: (i) senior A1 per 3,256 miliardi (12,5% del valore lordo), per i quali verrà chiesta la Gacs, da ottenersi entro il prossimo giugno; (ii) senior A2 per 500 milioni (1,9% ); (iii) mezzanine per 1,029 miliardi (4,0%); (iv) junior per 686 milioni (2,6%). Durante il periodo che intercorre tra il trasferimento del portafoglio cartolarizzato e il deconsolidamento dello stesso, le note senior A1, senior A2 e junior saranno detenute da Mps.
È previsto un earn out a favore di Mps pari al 50% dell’extra rendimento qualora il profitto realizzato sui titoli junior risulti superiore al 12% annuo. Per tutta la durata della Cartolarizzazione, Mps manterrà comunque un interesse economico netto pari al 5% dell’importo nominale di ciascuna classe di titoli ai fini del rispetto della cosiddetta retention rule, in ossequio alla normativa vigente.
Credito Fondiario è il master servicer dell’intera cartolarizzazione, mentre a. inizio agosto si è finalmente sbloccata la questione del passaggio di controllo di Juliet, la piattaforma di gestione di Npl di Mps, con Quaestio Holding che ha firmato un’esclusiva con Cerved per l’acquisizione congiunta della piattaforma e per una partnership industriale per le attività di special servicing sui titoli della cartolarizzazione di 26,1 miliardi di euro di Npl (scarica qui il comunicato stampa).
Nel novembre 2016, infatti, Cerved era riuscito ad aggiudicarsi la gara per Juliet, con tanto di accordo annesso per la gestione di un terzo degli npl lordi del gruppo bancario senese, cioè 9 miliardi di quelli che allora erano 27 miliardi lordi di npl da cartolarizzare e cedere in un’operazione che era stata strutturata contestualmente al progetto di ricapitalizzazione firmato Jp Morgan-Mediobanca, poi naufragato. Con lo stop a quel progetto, però, anche l’accordo di cessione della piattaforma Juliet era andato in soffitta. Solo lo scorso luglio, poi, c’è stata la svolta e, oltre a vedere risolto il tema della ricapitalizzazione della banca, la questione piattaforma Npl si è sbloccata.
Il fondo Italian Recovery è attualmente è coinvolto in quattro operazioni di cartolarizzazione di crediti per circa 31 miliardi di euro lordi per un investimento complessivo di equity di circa 2,5 miliardi. I crediti in questione sono stati originati da Nuova Banca Marche, Nuova Banca dell’Etruria, Nuova Cassa di Risparmio di Chieti, Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara, Cassa di Risparmio di Cesena, Cassa di Risparmio di Rimini e Cassa di Risparmio di San Miniato e appunto Banca Mps.