L’arte sposa l’arte in un’ottica di unità: così la Galleria Marcorossi artecontemporanea di Pietrasanta festeggia i suoi primi trent’anni di attività con uno spettacolo teatrale di Carlo Vanoni dal titolo L’arte è una caramella che chiude la seconda puntata della mostra Sembra ieri, collettiva che propone un viaggio originale fra opere e visioni artistiche dei tredici artisti che hanno delineato l’identità della galleria negli ultimi quindici anni, in anteprima a Pietrasanta da fine agosto e a novembre nelle gallerie di Milano, Torino e Verona.
Marcorossi artecontemporanea ha aperto le proprie porte nel mese di novembre 1994 a Milano, in seguito nel 1996 a Pietrasanta, nel 2000 a Verona, nel 2009 a Torino e nel 2023 a Roma: trent’anni in cui la galleria ha promosso l’opera di artisti scelti non solo per il valore intrinseco delle loro ricerche ma anche per la qualità delle opere e per la costruzione di uno stile originale, lontano dalle mode del momento.
Lo spettacolo, sotto forma di monologo, a cura di Carlo Vanoni, brillante storico dell’arte, consulente di varie gallerie e curatore, nonché ideatore di BienNoLo, la Biennale d’arte milanese, ha un tono ironico, vivace, richiamando spesso il pubblico all’interattività, e per certi aspetti una lezione che non è un excursus ma un modo di leggere la storia dell’arte moderna. Il cerchio è tracciato a partire da un mucchio di caramelle svelato alla fine dello show.
Performance per un attore sui generis, di un divulgatore con grande piglio, riesce in una sorta di lectio a non scivolare nel giornalismo o nel racconto professorale, grazie anche agli inserti musicali là dove la musica è evocazione e la pittura rappresentazione, descrizione, anche se la musica talora ci mette tutti d’accordo sulla rappresentazione di sentimenti e realtà e la pittura non è più figurazione ma ricerca di altro attraverso l’emozione. Questo il caso di Wassili Kandiskji e del suo primo soggetto astratto che associa colori e musica come si legge ne Lo spirituale nell’arte.
Tornando al mucchio di caramelle, Untitled (Portrait of Ross in L.A.) di Felix Gonzalez-Torres, artista di origini cubane, esso racconta con il suo peso, lo stesso del compagno Ross, scomparso a causa dell’Aids, che i visitatori erano invitati a consumare, esposto per la prima volta nel 1991 in un angolo del Metropolitan Museum of Art di New York.
Il racconto si lega all’esposizione in galleria non solo idealmente ma con un video artistico che precede l’apertura del sipario e racconta con musica e immagini gli artisti che hanno lavorato con Marco Rossi dagli inizi milanesi sui Navigli al viaggio italiano che ha un centro focale a Pietrasanta dove le gallerie sono l’anima della cittadina, poche strade intorno a Piazza Duomo arroccate alla montagna eppure crocevia di artisti ed energie internazionali.
La prima mostra, conclusasi nel mese di agosto, ha presentato le opere dei dodici artisti che hanno maggiormente caratterizzato i primi quindici anni di attività della galleria da Gianfranco Asveri, aSergi Barnils, Valerio Berruti, Luca Caccioni, Tommaso Cascella, Aldo Damioli, Enzo Esposito, Giosetta Fioroni, Franco Guerzoni, Paolo Maggis, Joan Hernandez Pijuan e Medhat Shafik, primo artista ad entrare nella scuderia del quale abbiamo raccontato in questi spazi (si veda qui altro articolo di BeBeez).
La seconda mostra continua le celebrazioni dell’anniversario dando spazio ad altri tredici artisti, quelli che maggiormente hanno caratterizzato il percorso più recente della galleria, plasmandone l’identità attuale: Arcangelo, Matteo Basilé, Riccardo De Marchi, Ivan De Menis, Marco Gastini, Rune Guneriussen, Paolo Icaro, Mirco Marchelli, Hidetoshi Nagasawa, Emiliano Ponzi, The Bounty Killart, Marco Tirelli e Paolo Ventura. La mostra offre uno sguardo significativo sull’apertura di nuove strade che la galleria ha intrapreso: la scultura e la fotografia. Ogni artista è rappresentato da opere significative, presenti nelle tre sedi, molte delle quali provenienti dalla collezione privata della galleria.
Le due mostre collettive offrono, nel loro complesso, l’opportunità inedita e unica di rendere omaggio alla storia della galleria a partire dalle innumerevoli e preziose collaborazioni artistiche che si sono avvicendate nell’arco di tre decenni e saranno corredate da un volume con un testo del critico d’arte Alberto Fiz che ha seguito l’evolversi della galleria negli anni.
a cura di Ilaria Guidantoni