Il gruppo Nexi, ex Icbpi-Carta Sì, controllato dai private equity Advent International, Bain Capital e Clessidra sgr, si dividerà in due: da una parte, dentro la capogruppo Nexi spa, i servizi di securities services e di tramitazione che richiedono la licenza bancaria (banca depositaria) e, dall’altra, in Mercury Payment Services (già Setefi Payment Services), le attività di pagamento e le società controllate del gruppo focalizzate sui pagamenti. I due distinti gruppi di società proseguiranno autonomamente nello sviluppo dei rispettivi business e nel perseguimento delle relative strategie attraverso proprio management indipendente.
Lo ha annunciato ieri Nexi, che ha depositato il 31 gennaio scorso presso la Banca d’Italia le istanze necessarie alla riorganizzazione societaria del gruppo, precisando che con la riorganizzazione, Nexi spa assumerà una nuova denominazione sociale. Si prevede che la riorganizzazione possa essere portata a completamento entro l’estate 2018, subordinatamente all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità di vigilanza (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione, anticipata ieri da MF Milano Finanza, oltre a valorizzare i due business di Nexi che hanno caratteristiche diverse, dovrebbe accelerare il processo di quotazione in Borsa della divisione dei pagamenti, prevista per il 2019-2020. Quanto alla banca depositaria, il nuovo istituto, con un patrimonio di quasi 600 milioni e privo di indebitamento finanziario, sarà il leader italiano nel mercato dei fund services e dei transaction services, con 120 banche clienti e 460 milioni di transazioni gestite ogni anno. Un asset che potrebbe finire nel mirino di gruppi internazionali, come Société Générale Securities Services, Bnp Paribas Securities Services o State Street.
La scissione permetterà inoltre di liberare capitale. La monetica richiede infatti requisiti patrimoniali inferiori all’attività bancaria, il che doterà Nexi di ulteriore liquidità per la crescita. I tre private equity nel 2015 hanno investito nel buyout 2 miliardi di euro e altri 2 miliardi in acquisizioni di aziende e attività specializzate nel mondo della monetica e dei pagamenti: il business del merchant acquiring di Deutsche Bank in Italia e quello di Mps, il leader nell’attività di business process outsourcing Bassilichi e le attività di processing di Intesa Sanpaolo Setefi e Intesa Sanpaolo Cards. Ma ora sarebbero allo studio almeno altri due dossier, sebbene di dimensioni più contenute dei precedenti.
Le attività di pagamento continueranno a essere guidate da Paolo Bertoluzzo, attualmente amministratore delegato di tutto il gruppo. Secondo quanto riferito da La Repubblica, Bertoluzzo sarà affiancato da Bernardo Mingrone, ex direttore finanziario di Pioneer-Unicredit e poi di Mps, ai tempi in cui Fabrizio Viola è stato amministratore delegato a Siena. Mentre proprio Viola, che ha appena lasciato il suo ruolo di commissario liquidatore delle banche venete (si veda altro articolo di BeBeez), sarà invece il presidente della banca depositaria, le cui attività sono oggi guidate da Paolo Tadini.