“Chiederemo a breve l’assemblea per portare il target massimo di raccolta del terzo fondo da 3,3 miliardi a 3,6 miliardi. E diciamo quindi che chiuderemo a quella cifra la raccolta nel prossimo mese di aprile”. Lo ha anticipato a MF Milano Finanza l’amministratore delegato di F2i sgr, Renato Ravanelli, aggiungendo che “già ora avremmo la possibilità di arrivare a 4 miliardi, ma preferiamo fermarci prima, per mantenere un certo equilibrio tra valore degli asset già in portafoglio e nuovi capitali. In ogni caso siamo molto soddisfatti del riscontro degli investitori, che in questa ultima tornata sono quasi tutti esteri”.
Come noto, F2i sgr ha annunciato a metà dicembre il primo closing del terzo fondo a quota 3,14 miliardi di euro, come somma del valore degli apporti delle partecipazioni del primo fondo F2i più la nuova raccolta. Nel complesso, gli investitori italiani ed esteri già presenti nel primo fondo hanno infatti deciso di reinvestire nel terzo fondo risorse per circa 1,74 miliardi di euro. A tali risorse si affianca la nuova raccolta per 1,4 miliardi, proveniente da primari investitori esteri, tra cui il fondi pensione, fondi sovrani, asset manager e assicurazioni.
L’operazione ha generato peraltro importanti plusvalenze sui libri di parecchi investitori della prima ora, che hanno ceduto le loro quote nel primo fondo e poi reinvestito nel terzo, mentre Unicredit da parte sua, come era stato anticipato la scorsa estate, ha ceduto le sue quote nel primo fondo ad Ardian che a sua volta le ha sommate a quelle che già possedeva e ne ha cedute una parte ad altri investitori (si veda altro articolo di BeBeez). Secondo quanto risulta a MF Milano Finanza, a Unicredit l’operazione ha portato una plusvalenza di ben 100 milioni.
Il terzo fondo inizia così la sua attività con un portafoglio infrastrutturale di grande rilievo nel settore aeroportuale, delle reti gas, delle energie rinnovabili solari e del ciclo idrico integrato, mentre F2i già si sta portando a casa il prossimo deal. Nei giorni scorsi, infatti, F2i insieme a RaiWay ha annunciato di aver sottoposto un’offerta congiunta per Persidera, la società che gestisce cinque mux digitali terrestri (attualmente ospitano più di 60 canali tra i quali Nove, Cielo, SkyTg24, Giallo, Super!, DMax, Tv2000, Focus, K2, Paramount Channel e il segnale tv di Radio Maria) controllata al 70% da Telecom Italia e al 30% da gruppo Gedi.
Ravanelli ha spiegato che “la proposta prevede che da un lato F2i compri i diritti d’uso delle frequenze attualmente rilasciate a Persidera per i propri multiplex e che dall’altro Rai Way compri l’infrastruttura di rete. Il tutto con la contestuale sottoscrizione di un accordo pluriennale per la fornitura di servizi di broadcasting”. Quanto al prezzo, Ravanelli non ha voluto precisarlo, ma a proposito delle voci che parlavano di un’offerta di poco più di 200 milioni di euro contro i 350 milioni attesi (si veda altro articolo di BeBeez), ha voluto precisare che “l’offerta è composta da un pacchetto, pensi a un earn out e ad altre ipotesi migliorative nel tempo. Considerando tutto quanto, direi che il valore della nostra offerta è in linea con quello che gli azionisti si attendevano”. Quanto alle ragioni dell’investimento, Ravanelli ha commentato: “Per noi è un piccolo deal, ma significa l’ingresso in un settore che va nella direzione di un consolidamento a livello italiano ed europeo, quindi per noi è interessante esserci”.
Sul fronte delle partecipazioni già in portafoglio, Ravanelli ha tenuto a sottolineare ancora una volta la propria disponibilità a comprare la quota del Comune di Milano in Sea: “Quella quota vale circa un miliardo di euro e se il Comune la valorizzasse si doterebbe quindi di un’ampia liquidità per fare investimenti importanti in città, mentre noi potremmo far crescere il business di Sea in maniera molto più veloce ed efficiente di quanto non ci sia possibile ora. Auspicabilmente integrando gli scali di Malpensa e di Bergamo”.