Una mostra su Gaudenzio Ferrari. “Una grande mostra diventa preziosa occasione per controllare lo stato di salute delle opere d’arte che in essa sono coinvolte”, lo ha affermato Antonella Parigi, Assessore alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte, in occasione della conferenza stampa di presentazione della mostra piemontese “Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari“. Questa mostra-evento, dal 24 marzo al 1 luglio 2018, sarà godibile in tre diverse città del Piemonte – Novara (Broletto), Vercelli (L’Arca) e Varallo Sesia (Pinacoteca) – estendendosi, al di là delle sedi espositive, in chiese ed edifici delle città e del territorio, dove sono presenti affreschi e altre opere del Maestro rinascimentale. Per la sede di Varallo è previsto la proroga fino al 16 settembre 2018. “Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari” è un progetto promosso dall’Assessorato alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte, con il sostegno della Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT , Fondazione Cariplo e la partnership di Intesa Sanpaolo. L’esposizione è curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa con la supervisione di Gianni Romano, a lungo Soprintendente del Piemonte, professore emerito dell’Università di Torino e massimo specialista dell’artista. L’organizzazione è affidata all’Associazione Abbonamento Musei.it insieme al Comune e Pinacoteca di Varallo e ai Comuni di Novara e Vercelli. Se si guarda all’arte classica, l’affermazione dell’Assessore Parigi appare puntuale puntuale per la magnifica esposizione dedicata a Gaudenzio Ferrari. Lo denuncia il lavoro compiuto dal Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale (CCR) che collabora con l’Associazione Abbonamento Musei. Il Centro in particolare si e occupato degli aspetti legati alla Conservazione e alla messa in Sicurezza di alcune delle opere d’arte destinate alle Sedi espositive di Novara e di Vercelli. In una fase preliminare, i restauratori hanno affiancato i funzionari delle Soprintendenze responsabili della tutela in Piemonte e Lombardia per i sopralluoghi di verifica dello stato delle opere richieste in prestito. In molti casi, indagini preliminare attente sono da considerarsi indispensabili prima di poter affrontare le delicate fasi di movimentazione e trasporto. Ai Laboratori di restauro in materia ai materiali costitutivi dei manufatti e fulcro delle varie attività legate alle opere d’arte, sono stati affidati alcuni dipinti che necessitavano di interventi conservativi e di manutenzione : la grande Ultima Cena su tavola di Bernardino Lanino dalla Basilica di San Nazaro Maggiore (detta a Brolo) di Milano, la Madonna del Latte di Aimo Volpi conservata nella parrocchiale di San Giacomo a Rimasco (Varallo) e una Madonna col Bambino e San Giulio proveniente dalla Basilica di San Giulio, nell’isola omonima sul lago d’Orta.
Oltre le opere su tavola, il Laboratorio dedicato ai manufatti su carta è stato dedicato a cinque cartoni di Gaudenzio Ferrari , parte dello straordinario corpus dell’Accademia Albertina di Torino . L’eccezionale opportunità di studiare i delicatissimi cartoni, su cui si possono ancora intravedere tracce per la trasposizione del disegno sulle opere pittoriche. I cartoni sono quindi stati sottoposti a una revisione conservativa, per poterne garantire l’esposizione in sicurezza.
L’itinerario attraverso i percorsi gaudenziani prosegue anche al di fuori delle sedi museali che ospitano la mostra: a Vercelli , nella chiesa di San Cristoforo , il centro è occupato della manutenzione straordinaria di quattro dipinti su tela con gli Evangelisti attribuiti a Gaudenzio Ferrari. Nello stesso cantiere, è stato possibile effettuare una verifica approfondita dello stato di conservazione della Madonna degli Aranci , grande pala d’altare commissionata all’artista valsesiano nel 1529, eccezionalmente ispezionabile a distanza ravvicinata in occasione dell’intervento sulle tele del presbiterio. I restauratori selezionati del settore Tele e tavole supporteranno infine l’organizzazione della mostra in tutta la fase di allestimento, con attività di assistenza, documentazione e monitoraggio conservativo. Ma, al centro di conservazione e intervento, le singole di Varallo o per intervenire su opere non di provenienza piemontese. “Tra questi altri interventi, particolarmente significativo appare – afferma ancora l’Assessore Parigi – Quello che Open Care Restauri, società specializzata milanese, ha compiuto, a proprie spese, su di un’opera emblematica del dibattito che riguarda la figura di Gaudenzio Ferrari, il grande” Angelo annunciante” patrimonio della Pinacoteca di Varallo. Importante, chiarisce l’assessore, per più ragioni: per il rilievo dell’opera anzitutto, per i problemi che si sono cumulati con il succedersi di molti interventi pregressi di “restauro” ma anche per quanto attiene alle problematiche rappresentate dall’attribuzione sicura dell’opera. Dubbi che, completato il restauro ed esaminate le risultanze delle diverse analisi compiute, saranno prestissimo dipanati”.