Le Cesarine, startup innovativa che gestisce la principale piattaforma di cucina casalinga italiana, ha chiuso nei giorni scorsi un round di finanziamento da un milione di euro, sottoscritto da una serie di imprenditori e manager del settore food, beverage e FMCG (fast mover consumer goods). Tra gli altri Daniele Ferrero, amministratore delegato di Venchi; Niccolò Branca ad e presidente dell’omonimo gruppo; Emmanuel Osti, ex managing director de L’Occitaine e ora investitore in startup; Marco Airoldi, ex ceo di Benetton group (scarica qui il comunicato stampa).
La startup è stata fondata nel 2016 da Davide Maggi, imprenditore del settore, che insieme a Massimiliano Benedetti ha rilevato il marchio Le Cesarine, che identificava un network di 500 cuoche casalinghe distribuite su circa 90 città italiane che dal 2004 al 2016 complessivamente aveva ospitato circa 5.000 turisti alle proprie tavole, il 90% dei quali stranieri.
Nel 2004, a Bologna, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e la collaborazione dell’Università, nasceva infatti l’Associazione “Le Cesarine-Home Food” con la mission di salvaguardare cibi dimenticati e tramandare la tradizione cucinaria regionale italiana. Un progetto nato dalla volontà e dal piacere delle cesarine di aprire le porte delle loro case a ospiti desiderosi di gustare, a seconda delle località, la cucina italiana della tradizione: ragù a regola d’arte a Bologna, ossobuco con risotto a Milano come lo faceva la nonna e le perfette sarde a beccafico in Sicilia.
Lo scorso settembre (2017) la piattaforma europea VizEat aveva infatti acquisito l’americana EatWith (che a sua volta aveva raccolto nel 2014, con un series A funding, 8 milioni di dollari).
I fondi raccolti verranno impiegati nella promozione dell’offerta nei mercati esteri, con particolare focus su quelli anglosassoni oltre che nell’ampliamento del network di cuoche e ospiti, per garantire una copertura sempre più capillare del territorio e un conseguente arricchimento della proposta culinaria.