Dopo il via libera del Tribunale di Udine a fine giugno alla procedura di ristrutturazione del debito di Snaidero Rino spa (si veda altro articolo di BeBeez), il noto marchio italiano di cucine è passato sotto il controllo del fondo Idea Corporate Credit Recovery II, gestito da Dea Capital Alternative Funds sgr (scarica qui il comunicato stampa).
Vincenzo Manganelli e Federico Giribaldi, rispettivamente, managing director e investment director del fondo hanno spiegato che l’intervento di Idea CCR II riequilibra la situazione finanziaria della società con “circa 13 milioni di euro di nuove risorse finanziarie a supporto del piano industriale, di cui 9 milioni destinati a investimenti e riduzione dell’indebitamento per complessivi 12 milioni con una patrimonializzazione di pari importo”.
Il nuovo consiglio di amministrazione sarà composto da Massimo Manelli in qualità di amministratore delegato, Edi Snaidero che rivestirà la carica di èresidente e da Vincenzo Manganelli, Salvatore Spiniello, Maurizio Merenda come consiglieri.
I consulenti che hanno assistito l’operazione sono Kpmg, Studio Pecile, studio GMR, Studio Giovannelli & Partners e Latham Watkins.
Il fondo Idea CCRII in precedenza aveva siglato con le banche creditrici di Snaidero (tra cui UniCredit, Mediocredito, Mps, Banco Bpm e Bnl BnpParibas) un accordo per acquisire il debito della società per un corrispettivo attorno al 65% del valore nominale. Il tutto nell’ambito di un accordo con un gruppo di banche che hanno poi ceduto al fondo (si veda altro articolo di BeBeez) i crediti non solo verso Snaidero, ma anche verso altre aziende, così come era accaduto in occasione del lancio del primo fondo (si veda altro articolo di BeBeez).
Fondata da Rino Snaidero nel 1946 e presieduta oggi dal figlio Edi, Snaidero produce e distribuisce con i marchi Snaidero in Italia, Arthur Bonnet e Comera in Francia, Rational in Germania e Regina in Austria. Il gruppo ha chiuso il 2016 con 126,6 milioni di euro di ricavi e un ebitda tornato positivo per 2,5 milioni, ma con un debito finanziario netto attorno ai 25 milioni.