La fintech italiana di anticipo fatture Workinvoice ha raggiunto il breakeven point dopo 4 anni dall’avvio dell’attività. Tra il 2015 e il 2018 la piattaforma ha supportato l’anticipo di 5.000 fatture, per un valore di oltre 205 milioni di euro, con una crescita del 65% rispetto a fine 2017, mentre i clienti attivi sono saliti del 71% (si veda qui il comunicato stampa).
Fondata a fine 2013 da Matteo Tarroni, Ettore Decio e Fabio Bolognini e attiva dal 2015, Workinvoice è stata la prima piattaforma a diventare operativa nel settore in Italia.
Nel settembre 2018 il Gruppo Crif ha comprato il 10% di Workinvoice e contestualmente ha lanciato CribisCash, primo esempio di evoluzione del fintech verso le partnership con player industriali che dispongono delle risorse necessarie per sfruttare al meglio le idee, i servizi e anche i modelli di business inventati dalle startup, permettendo alle imprese di accedere ai dati di incassi e pagamenti di 1,7 milioni di aziende (si veda altro articolo di BeBeez).
Inoltre, nel gennaio di quest’anno Workinvoice ha stipulato una partnership con Confindustria Vicenza al fine di offrire i propri servizi di anticipo fatture digitale alle imprese associate con condizioni economiche esclusive e dedicate. “Il 2019 sarà l’anno in cui punteremo a sviluppare e diffondere il nostro modello di marketplace, soprattutto attraverso partnership strategiche, con l’intento di completare entro tre anni il piano industriale che prevede di raggiungere l’obiettivo iconico di un turnover di un miliardo di euro”, ha dichiarato in proposito Matteo Tarroni.