La catena di supermercati russa Magnit ha fatto una proposta non vincolante, che si aggirerebbe intorno ai 1,78 miliardi di dollari, per acquisire Lenta, una catena concorrente più piccola, controllat dal fondo di private equity americano TPG e dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), superando così l’offerta precedente del magnate dell’acciaio russo Alexey Mordashov. L’arrivo di un secondo potenziale offerente per Lenta accende la tenzone per aggiudicarsi il terzo più grande rivenditore di generi alimentari in Russia, tutto questo a fronte di un calo generalizzato delle quotazioni degli attori del settore durante l’ultimo anno (si veda qui Reuters). Magnit ha inviato la sua proposta a Lenta il 1° aprile, lo stesso giorno in cui TPG e BERS hanno deciso di vendere la loro quota del 42% in Lenta a Mordashov. Lenta in una sua dichiarazione rilasciata venerdì ha detto che la proposta di Magnit riguarda il 100% del capitale della società a 3,65 dollari per global depository receipt (GDR). L’offerta di Alexey Mordashov, che con la sua holding Severgroup controlla il gruppo siderurgico Severstal, aveva avanzato una proposta per acquisire il 42% di TPG e EBRD a 3,6 dollari per azione seguita da un’opa allo stesso prezzo sul rimanente capitale sul mercato. Severgroup non ha voluto commentare. Il suo accordo con TPG e con la EBRD è vincolante e dovrebbe essere approvato dall’antitrust russo entro la fine di maggio. Gli azionisti restanti sono liberi di vendere le loro azioni a chiunque vogliano e Mordashov potrebbe teoricamente rivendere a Magnit. I GDR quotati a Londra di Lenta hanno guadagnato l’1,3% a 3,58 dollari. Lenta, con una quota del 3,2% sul mercato al dettaglio russo, potrebbe aiutare a rafforzare la leadership di mercato di Magnit, mentre per Mordashov aggiungerebbe una catena fisica al suo business di Utkonos, il più grande rivenditore di generi alimentari online in Russia, ha detto a Reuters una fonte industriale.
Non bastano 100 miliardi di dollari a SoftBank. Il conglomerato giapponese, che ha ridisegnato il panorama delle startup tecnologiche con il suo Vision Fund sostenuto dai sauditi, è in trattativa con gli investitori per aggiungere fino a 15 miliardi di dollari in più al suo fondo già molto grande. In circa due anni, il Vision Fund ha investito oltre 70 miliardi di dollari in società tecnologiche (si veda qui Bloomberg). SoftBank vuole mantenere il ritmo del periodo appena trascorso, avendo abbastanza fieno in cascina per continuare ad acquistare azioni di società che attualmente già sostiene. In seguito, si prevede il lancio di un secondo Vision Fund. SoftBank ha soppesato una varietà di soluzioni per incrementare la potenmza di fuoco del fondo originale Vision. Le proposte includerebbero un aumento delle sottoscrizioni, la richiesta agli investitori di rinunciare ai loro diritti per il rimborso del debito o l’assunzione di ulteriori prestiti bancari.