Chiuderà venerdì 10 maggio l’opa sulle azioni e sulle obbligazioni convertibili di Bomi, gruppo quotato all’Aim Italia, leader nella logistica e nella gestione di prodotti medicali ad alta tecnologia per aziende sanitarie, produttori di apparecchiature farmaceutiche e mediche, ospedali, passando per i laboratori di analisi, fino ai fornitori di servizi ambulatoriali. Allo scorso 3 maggio erano state consegnate all’opa lanciata dall’operataore francese di private equity specializzato nel settore sanitario, ArchiMed, l’82,911% delle azioni e il 49,467% delle obbligazioni (si veda qui il comunicato stampa).
Intanto ieri in serata Med Platform I Holding srl, la società veicolo del fondo Med Platform I, che a inizio marzo ha lanciato l’offerta (si veda altro articolo di BeBeez), ha annunciato di aver stipulato con Crédit Agricole Italia un accordo per un finanziamento a medio lungo termine dell’importo massimo complessivo di 45 milioni di euro che permetterà, tra l’altro, di rifinanziare parte dell’indebitamento del gruppo Bomi (si veda qui il comunicato stampa).
Il titolo Bomi quota a Piazza Affari attorno al prezzo d’opa di 4 euro dal giorno successivo all’annuncio dell’offerta, dato che l’offerta è finalizzata al delisting del titolo dal listino e quindi è condizionata al raggiungimento di adesioni pari al 90% del capitale, ma che ArchiMed si è già assicurato l’impegno di adesione dei principali azionisti che detengono partecipazioni superiori al 5%. Fra questi la famiglia Ruini che ha il 50,4% del capitale, Quaestio Capital Management al 12,4% e First Capital con il 5,6%. L’ad Ruini reinvestirà comunque oltre il 40% di quanto incassato, pari al 5% del capitale post operazione, e rimarrà in carica insieme al resto del management, mentre André-Michel Ballester, partner di ArchiMed, assumerà la carica di presidente.
Il fondo ha lanciato contestualmente anche un’offerta di acquisto sui 5,4 milioni di euro di obbligazioni convertibili di Bomi in circolazione del valore nominale di 3.600 euro ciascuna al prezzo di offerta di 4 mila euro per obbligazione. Il tutto per un valore complessivo dell’offerta di circa 73,7 milioni di euro.
Fondato nel 1985, il Gruppo Bomi oggi è presente in 20 Paesi in Europa, nelle Americhe e in Asia. La società ha chiuso il 2018 con 126 milioni di euro di ricavi, (da 117,8 milioni nel 2017), un ebitda di 12,1 milioni (da 11,3 milioni) e un debito finanziario netto di 35,2 milioni (da 25,5 milioni) (si veda qui il comunicato stampa). Bomi era entrato a far parte della community Elite di Borsa Italiana nel 2012 e si era poi quotata all’Aim Italia nel giugno 2015 (si veda altro articolo di BeBeez), dopo aver quotato all’ExtraMot Pro una serie di minibond.
In particolare, nell’aprile 2014 la società aveva quotato un minibond cosiddetto “incentivante” da 1,5 milioni di euro, che era stato sottoscritto da First Capital e in piccola parte anche dal fondo Madison Capital (si veda altro articolo di BeBeez). l bond avevano scadenza 31 marzo 2017, salvo appunto quotazione della società, nel qual caso sarebbero stati rimborsati, ma contestualmente all’emissione del minibond, erano stati attribuiti, ai relativi sottoscrittori, dei warrant gratuiti e liberamente trasferibili esercitabili in caso di ammissione a quotazione delle azioni dell’emittente su Aim Italia con strike price scontato sul prezzo di ipo.