Il tribunale di Bologna ha ammesso ieri alla procedura di concordato in bianco le quattro società per le quali Gruppo Maccaferri aveva depositato la richiesta lo scorso 31 maggio e ha concesso 120 giorni di tempo (più 30 per la pausa estiva) per presentare il piano di rientro, la cui redazione è stata affidata agli advisor Rotschild Italia, BonelliErede e Ltp. Si attende ora la nomina dei commissari. Lo scrive oggi Il Resto del Carlino.
Il Gruppo Industriale Maccaferri opera dal 1949 attraverso le sue sette divisioni: Officine Maccaferri (ingegneria ambientale), Manifatture Sigaro Toscano (tabacco), Sadam (alimentare), Samp (ingegneria meccanica), Seci Real Estate (costruzioni), Seci Energia (energia), JCube (Innovation hub).
Le società per le quali è stata aperta la procedura di concordato con riserva sono Seci holding, la holding con cui la famiglia Maccaferri controlla il gruppo; Seci Energia, che è la sub-holding del comparto energetico; e Enerray ed Exergy, altre due società del settore energia (si veda qui il comunicato stampa).
Si dice che il settore dell’energia abbia sofferto per la riuscita non buona degli investimenti in Brasile, dove il gruppo era coinvolto con Enel Green Power nella realizzazione del più grande parco fotovoltaico in America, e in Serbia, dove con la crisi economica e il crollo del prezzo dell’energia l’investimento sull’idroelettrico da fornire all’Italia attraverso un accordo con il Mise non ha dato i risultati sperati.
Tra le ultime operazioni condotte da Seci Energia e che riguardano fondi di private equity come controparti, ricordiamo che nel dicembre 2017 Seci ha ceduto un portafoglio di 35 impianti fotovoltaici costruiti da Enerrray e dislocati in Puglia, Sicilia ed Emilia Romagna per oltre 51 MW al fondo Tages Helios, gestito da Tages Capital sgr (si veda altro articolo di BeBeez); mentre nel 2016 Vam Investments ha investito 6 milioni di euro per acquistare il 49,9% del capitale di S Solar, veicolo che detiene circa 10MW di impianti fotovoltaici, tra cui quelli a servizio degli stabilimenti Manifatture Sigaro Toscano (Lucca), Zuccherificio di San Quirico (Parma) e Samp di Bentivoglio (Bologna). L’operazione è stata realizzata parte in aumento di capitale e parte in finanziamento soci, con il restante 51% che è rimasto al Gruppo Industriale Maccaferri, tramite la controllata Seci Energia (si veda altro articolo di BeBeez).
E’ possibile che analoghe richieste di concordato in bianco possano essere depositate nei prossimi giorni anche per altre due-tre società del gruppo. In particolare di parla della Sapaba di Sasso Marconi, nel comparto edilizia e real estate. Oltre a edilizia ed energia, l’altro settore in crisi del gruppo è l’alimentare e agroindustriale, con Sadam in difficoltà per via del declino del prezzo dello zucchero italiano.
Non saranno coinvolte invece le aziende che fanno riferimento alla sub-holding Samp, al Sigaro Toscano e a Officine Maccaferri: questi comparti offrono ancora un’alta redditività, nonostante Moody’s nei giorni scorsi abbia messo sotto osservazione per un possibile downgra del rating B3 di Officine Maccaferri, che nel giugno 2014 ha quotato su ExtraMot Pro un bond da 200 milioni di euro, con cedola del 5,75% e scadenza nel 2021, oggi in circolazione per 187,5 milioni.
Sempre a proposito di bond, ricordiamo che nell’aprile 2018 Sampistemi spa, tra i leader mondiali nella produzione di macchine per fili e cavi controllata da Samp spa (Gruppo Industriale Maccaferri), ha comprato dal Gruppo Gauder le società francesi Setic e Pourtier, finanziandosi con l’emissione di un bond sottoscritto interamente dal fondo di private debt di Muzinich & Co. Ltd (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto a Manifatture Sigaro Toscano si diceva che stesse studiando lo sbarco a Piazza Affaari l’anno scorso (si veda altro articolo di BeBeez), ma poi l’ipo è stata rimandata.
Il gruppo, presieduto da Gaetano Maccaferri e guidato dal ceo Lapo Vivarelli Colonna, è presente nel mondo con 55 stabilimenti, ha chiuso il 2017 con un fatturato pari 1.039 milioni di euro, 118 milioni di ebitda e un debito di 750 milioni di euro, contratto per la maggior parte con Banca Intesa Sanpaolo, Banca Imi, Unicredit e Banco Bpm. Il piano di ristrutturazione della holding prevede la concentrazione dell’attività del gruppo su questi settori più redditizi.
Secondo quanto riferito da Il Messaggero, tra gennaio e marzo di quest’anno, SECI Holding aveva emesso bond in due tranche per complessivi 90 milioni di euro, garantiti dal 50,1% delle azioni di Manifattura Sigaro Toscano (MST), per ottimizzare la struttura finanziaria del gruppo e in particolare spostare in mani amiche il pegno sul 46,1% delle azioni di SECI sino a quel momento in capo a Credit Suisse. I bond, che pagano una cedola annua del 6% annuo più il 2,5% PIK, cioé da corrispondersi alla scadenza, sono stati infatti sottoscritti dai soci di Maccaferri in MST e cioé da Mcg holding (famiglia Montezemolo, che di MTS ha il 14,31%), Comimpresa di Aurelio Regina (10,25%), Antelao di Piero Gnudi (14,25%) e Aragorn Value Leadership di Francesco Valli (10,25%). I quattro sottoscrittori avrebbero assorbito il bond in proporzione alla quota detenuta in MST. La struttura del bond prevede il rimborso alla scadenza a 4 anni, salvo alcune finestre predeterminate legate a eventuali procedure concorsuali o alla quotazione in Borsa di MST. L’apertura della procedura di concordato in bianco per SECI, quindi, farebbe scattare la clausola.
Il Gruppo Maccaferri è stato fondato nel 1879 come Ditta Raffaele Officina da Fabbro, che produceva a mano i gabbioni. Nel 1936 nacque Samp (acronimo di Società Anonima Meccanica di Precisione) e il gruppo Maccaferri entrò nel mercato saccarifero rilevando Sadam (acronimo di Società Anonima Distilleria Agricola Marchigiana). Nel 1949 nacque la holding Seci (Società Esercizi Commerciali Industriali). Nel 2003 si fusero Sadam ed Eridania, creando il Gruppo Eridania Sadam. La partecipazione in Eridania Italia è stata poi ceduta nel 2016 alla francese Cristal Union. Nel 2006 furono create la holding del settore dell’energia Soci Energia e Manifatture Sigaro Toscano. Nel 2010 il Gruppo Maccaferri entrò nel settore delle biotecnologie acquisendo la maggioranza di Gnosis, azienda specializzata nello sviluppo, produzione e vendita di principi attivi e di prodotti finiti ottenuti da processi di biofermentazione. La partecipazione è stata poi ceduta nel 2015 alla francese Lesaffre (si veda altro articolo di BeBeez). Nel 2011 fu acquisita l’azienda del settore dell’efficienza energetica Exergy e nel 2015 Manifatture Sigaro Toscano comprò l’americana Avanti Cigar Company.