C’è anche una cordata formata da FSI Mid-market growth equity fund, Sia e Generali tra i pretendenti per una minoranza di Telepass, il gruppo specializzato nei sistemi di pagamento automatico del pedaggio autostradale di cui oggi Altantia controlla ail 100%. Lo scrive Il Sole 24 Ore.
Come noto (si veda altro articolo di BeBeez), a metà luglio i teaser sono stati recapitati dagli advisor Goldman Sachs, Mediobanca e Banca Imi ai fondi sovrani e Adia, GIC e QIA, a grandi fondi pensione canadesi e grandi operatori del private equity come General Atlantic, Warburg Pincus, Partners Group, KKR, TPG, Advent e Bain Capital. Ma interessati a Telepass sarebbero anche grandi gruppi del settore dei pagamenti elettronici come Nexi, e forse anche Sia, Paypal e Fleetcore o anche Visa e Mastercard, oppure gruppi del settore dati come Cerved e TomTom, ma sul mercato si parla anche di interesse da parte di fondi infrastrutturali come Ardian (si veda altro articolo di BeBeez).
In ogni caso, l’investitore dovrebbe entrare con una quota di minoranza, si dice il 30%, in vista di una successiva quotazione di Telepass, che oggi verrebbe valutato attorno a 2 miliardi di euro, sulla base di un multiplo di 12-13 volte l’ebitda previsto per il 2019, visto attorno ai 150 milioni di euro dai 111 milioni del 2018, a fronte di ricavi operativi per 188 milioni di euro, prevalentemente costituiti dai canoni Telepass per 116 milioni di euro, dalle quote associative Viacard per 21 milioni di euro e dalle Opzioni Premium per 27 milioni di euro (si veda qui il bilancio 2018 di Atlantia).
Nell’ambito di una riorganizzazione societaria, Atlantia aveva acquisito nel dicembre 2016 il 100% di Telepass da Autostrade per l’Italia (il 96,15%) e Autostrade Tech (il 3,85%) con una valutazione di 1,148 miliardi di euro (si veda qui il bilancio 2016 di Atlantia). Quell’anno la società aveva generato 158 milioni di ricavi e 91,3 milioni di ebitda.