Engineering, il gruppo specializzato nello sviluppo di software e nelle tecnologie al servizio di imprese pubbliche e private delistato da Piazza Affari nell’estate 2016 dai fondi NB Renaissance e Apax Partners, ha acquisito l’80% della software house Digitelematica srl (si veda qui il comunicato stampa).
Digitelematica da circa 15 anni realizza applicazioni web e mobile e offre servizi di analisi, sviluppo, progettazione e distribuzione di software per differenti realtà. Negli ultimi 5 anni si è specializzata nelle soluzioni di e-commerce destinate alla GDO per clienti quali Alì, Basko, Iper Montebello – Gruppo Finiper, Gruppo Poli, Iperal, Tigros, in particolare nel Click&Collect, che permette ai clienti di acquistare online i prodotti e ritirarli nei negozi. La società ha chiuso il 2018 con ricavi per 990 mila euro, un ebitda di 108 mila euro e una liquidità netta di 215 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
L’operazione consentirà di potenziare l’offerta Digital Retail & Fashion e Digital Industry del gruppo attraverso le competenze e le soluzioni sviluppate da Digitelematica. Maurizio Pecori, Head of Industry & Services Market di Engineering e nuovo presidente di Digitelematica ha spiegato: “Lavoriamo da tempo su progetti di vendita omnicanale, per gestire nuove esperienze di acquisto tra fisico e online. L’acquisizione di Digitelematica rientra esattamente nell’ambito della strategia di ampliamento della nostra offerta in questa direzione e ci permette di incrementare la nostra presenza nella GDO food, un mercato che Engineering ha sempre presidiato attraverso l’erogazione di servizi e tecnologie”. Federico Dell’Acqua, ceo di Digitelematica, ha commentato: “Entrare a far parte del Gruppo Engineering è una grande opportunità per Digitelematica poiché consentirà di consolidare la crescita già in atto, aumentare la nostra presenza sul mercato e offrire maggiori servizi ai nostri clienti utilizzando tecnologie, asset e servizi che Engineering eroga storicamente ai clienti”.
Con circa 11.000 professionisti in 65 sedi (in Italia, Belgio, Germania, Norvegia, Repubblica di Serbia, Spagna, Svezia, Svizzera, Argentina, Brasile e Usa), il gruppo Engineering disegna, sviluppa e gestisce soluzioni innovative per le aree di business in cui la digitalizzazione genera i maggiori cambiamenti. E’ guidata dal presidente Michele Cinaglia e dall’amministratore delegato Paolo Pandozy e controllata all’88% (diviso equamente) da Apax Partners e NB Renaissance, mentre il restante 12% (con diritto di voto al 6%) fa capo alla famiglia Cinaglia.
I fondi a inizio anno avevano deciso di avviare un processo di riorganizzazione dell’azionariato, dopo alcune manifestazioni d’interesse arrivate da alcuni grandi fondi di private equity internazionali come Permira e BC Partners. L’idea era che Apax disinvestisse del tutto, mentre si diceva che NB Renaisssance e la famiglia Cinaglia avrebbero reinvestito per una minoranza (si veda altro articolo di BeBeez). Il processo, però, ha poi subito uno stop, probabilmente in attesa di far crescere ulteriormente il business, peraltro già molto redditizio.
Engineering è valutata oltre 1,5 miliardi di euro. Una valutazione spiegata facilmente dai numeri. Nel 2018 il gruppo ha raggiunto un valore della produzione di 1,18 miliardi di euro, +15% da quota un miliardo di euro raggiunta a fine 2017, quando già era cresciuto di oltre il 10%. L’ebitda rettificato ha toccato quota 147,2 milioni dai 122,9 milioni del 2017 (+19,8%), quando era già cresciuto del 13,5%, e l’utile netto è stato di 57,7 milioni (+10% dai 52,3 milioni dell’anno prima, quando era cresciuto del 15,3%). Il tutto con un debito finanziario netto in calo a 69 milioni dai precedenti 138 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo che Engineering nel settembre scorso ha rilevato al 100% la fintech italiana Deus Technology (si veda altro articolo di BeBeez).