Azimut investirà nell’azionariato di asset manager alternativi statunitensi specializzati nei mercati privati, tra i quali private equity, private credit, infrastructure e real estate e lo farà tramite una newco con sede a New York (Usa) denominata AACP – Azimut Alternative Capital Partners LLC (si veda qui il comunicato stampa).
Obiettivo dell’operazione, condotta da AZ US Holding, la holding statunitense del Gruppo Azimut, in coinvestimento con il nuovo ceo di AACP, Jeffry Brown, è costruire il principale veicolo di permanent capital strategico nel settore degli alternativi, una società di investimento, diversificata e multi-affiliata, che acquisterà partecipazioni di minoranza in asset manager alternativi e fornirà servizi strategici ad alto valore aggiunto. AACP si concentrerà sul segmento ampio e in forte crescita, ma al contempo ancora poco presidiato, degli asset manager alternativi con asset in gestione inferiori a 3 miliardi di dollari. Il business plan di AACP prevede nel tempo anche l’ingresso di altri senior manager già individuati. Oppenheimer & Co. ha agito come advisor nella creazione di Azimut Alternative Capital Partners.
Jeff Brown è un veterano del settore con oltre 20 anni di esperienza negli alternativi, e in precedenza è stato managing director di Dyal Capital Partners, uno dei principali investitori di quote di minoranza in asset manager alternativi al mondo, parte del gruppo Neuberger Berman. Prima ancora ha lavorato come top manager in Bear Stearns Asset Management e in Morgan Stanley Asset Management. Il business plan di AACP prevede nel tempo anche l’ingresso di altri senior manager già individuati.
Nel caso di completamento di tutte le acquisizioni previste, Azimut si aspetta di raggiungere nei prossimi 10 anni oltre 7 miliardi di asset in gestione pro-quota (oltre 20 miliardi di asset under management complessivi). Pietro Giuliani, presidente del Gruppo Azimut, commenta: “Siamo entusiasti di avere un professionista di prim’ordine come Jeff a bordo con noi in questa iniziativa. Crediamo fortemente nel progetto di investire in asset manager alternativi negli Stati Uniti, puntando alla creazione di valore nel lungo termine, in linea con il DNA di Gruppo. Siamo convinti che questa partnership avrà successo e consentirà una importante crescita nel settore degli alternativi in modo complementare al progetto di Azimut Libera Impresa sgr. Gli asset manager alternativi in cui investiremo avranno al loro fianco un partner stabile e di fiducia, che li aiuterà a raggiungere i propri obiettivi e la propria crescita.“
Il progetto Usa, quindi, si affianca a quello annunciato a settembre nel nuovo piano industriale che punta a portare a 10 miliardi di euro gli asset in gestione investiti in private asset in 5 anni (si veda altro articolo di BeBeez). Il gruppo, tramite Azimut Libera Impresa sgr, punta infatti a lanciare in questi anni sia fondi riservati alla clientela istituzionale, professionale e anche privata, con la classica soglia minima dei 500 mila euro; sia fondi dedicati alla clientela retail con l’obiettivo di democraticizzare gli investimenti in private asset, tanto da abbassare a soli 5 mila euro la soglia minima di investimento. In quest’ottica a fine ottobre Azimut ha annunciato la costituzione della nuova divisione immobiliare e infrastrutture; la partnership con la piattaforma di innovazione B2B Gellify e un accordo con la fintech londinese Wiserfunding e ha confermato il lancio del nuovo fondo chiuso non riservato di venture capital Italia 500 in partnership con P101 sgr (si veda altro articolo di BeBeez), mentre già a settembre aveva annunciato la costituzione di un team di private equity interno al gruppo e il lancio del fondo di private equity Demos 1, anche questo non riservato e dedicato alla clientela retail.