Il numero delle aste immobiliari è sceso del 16,5% in Italia nel 2019: dalle 245.100 del 2018 (si veda altro articolo di BeBeez) si è infatti passati alle 204.632 del 2019, per un controvalore di immobili complessivo a base d’asta di circa 28,4 miliardi di euro. e una base d’asta media di circa 65 mila euro, in netto calo dai 115 mila euro del 2018 (si veda altro articolo di BeBeez). Lo rileva Astasy srl, società che si occupa dell’intera filiera della consulenza in esecuzioni immobiliari e di assistenza per procedure concorsuali ed esecutive (si vedano qui il comunicato stampa e qui il rapporto completo).
Secondo la ricerca, a livello geografico la maggior concentrazione di esecuzioni immobiliare è al Nord con il 46%, per poi proseguire al Centro con un 24% fino ad arrivare al Sud (18%) e alle Isole (12%). Sono ai primi 5 posti per numero di esecuzioni, con oltre il 51% del totale delle esecuzioni italiane, la Lombardia con il 18,66%, a seguire la Sicilia (9,38%), L’Emilia-Romagna (8,73%) Toscana e Lazio (7,18%). A livello di province, domina Milano: sono state 9.505 le aste pubblicate nel 2019 (pari al 4,64% del totale nazionale). Seguono Roma (8.476 – 4,14%), Bergamo (6.667 – 3,26%), Napoli (5.307 – 2,59%) e Perugia (4.886 – 2,39%). In un comune medio di 50.000 abitanti, che conta circa 20.800 famiglie, vi sono circa 185 immobili in asta, per una media nazionale di 1 immobile in asta ogni 114 famiglie italiane.
Come negli anni precedenti, quasi il 70% delle unità immobiliari all’asta sono di tipo residenziale; solo il 5% sono negozi, uffici, laboratori e magazzini, il 10% sono capannoni industriali e commerciali, opifici e laboratori artigianali, l’11% terreni e meno dell’1% hotel e strutture alberghiere. La maggior parte delle aste (65,57%) sono attive, ossia con lotto non aggiudicato.
Ma anche se un’asta è aggiudicata (28,88% dei casi), per oltre un anno non si ha la certezza che la vendita vada a buon fine. Massimiliano Morana, operation manager di Astasy, ha infatti spiegato: “Dal giorno di aggiudicazione dell’asta inizia a decorrere il tempo di almeno 120 giorni (previsto dalla Legge 132/2015), in cui l’aggiudicatario dovrà saldare il prezzo dell’asta, unitamente alle spese accessorie. Dopo il saldo del prezzo, il delegato alla vendita dovrà predisporre il Decreto di Trasferimento da sottoporre per la firma al giudice. Se invece manca il saldo del prezzo, il delegato alla vendita dovrà, una volta avvisato il giudice, porre nuovamente in essere le operazioni di vendita all’asta”.
Questo spiega i lunghi tempi di chiusura di una esecuzione immobiliare: nel 2019 la media è stata di 2.172 giorni, ossia 5 anni, 11 mesi e 12 giorni (calcolati dalla data di iscrizione al ruolo, sino all’ultimo atto evidenziato nella procedura). Ma vi sono anche casi limite risalenti agli anni Settanta. Mirko Frigerio, vicepresidente esecutivo di Astasy e presidente del Comitato Scientifico Astasy Analytics, ha sottolineato: “Sembra assurdo, ma esistono e continuano a essere mantenute aste datate 1976, 1977, 1979 e così a seguire. Ciò ha voluto dire, e ancora vuol dire, 51 anni di costi attivi, senza arrivare alla chiusura e all’estinzione della pratica. Oltre 67.743 esecuzioni attendono una chiusura oltre i tempi medi delle procedure e vengono mantenute in vita, nonostante alcune abbiano già cambiato diversi professionisti delegati, diversi giudici, diversi curatori fallimentari”.
Astasy quest’anno si fonderà con Npls RE Solutions (Gruppo Gabetti). A valle del nuovo riassetto societario, quest’ultima sarà quindi una realtà molto più grande ed efficiente e sarà partecipata al 15% da Gabetti, al 60% da AxiA.RE (Gruppo Rina) e al 15% da Mirko Frigerio, amministratore delegato di Astasy (si veda altro articolo di BeBeez). Npls RE Solutions e Astasy dal settembre 2017 sono legate anche da una partnership, grazie alla quale Npl RE Solutions ha potuto accompagnare in tutte le fasi delle procedure di recupero dei crediti inesigibili le banche e le loro Reoco, i grandi servicer e le società che gestiscono i fondi di investimento opportunistici (Npl), dalla valutazione alla gestione passando per la valorizzazione e la dismissione degli immobili posti a garanzia delle sofferenze ipotecarie (si veda altro articolo di BeBeez).